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Abruzzo, il botto stratosferico di Matteo Salvini: i veri numeri delle Regionali, la Lega cambia la storia

Giulio Bucchi
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Il centrodestra stravince alle regionali in Abruzzo ma dietro il trionfo del meloniano Marco Marsilio, neo-governatore, c'è soprattutto il botto stratosferico di Matteo Salvini e della Lega. La coalizione, numeri alla mano, è diventata in questi mesi di destra-centro, ribaltando i rapporti di forza storici. Non sono sondaggi, ma voti reali: la Lega è al 27,6%, di gran lunga primo partito in regione, Forza Italia ha ceduto qualcosa rispetto alle politiche di marzo scorso ed è oggi al 9,1%, mentre Fratelli d'Italia si assesta al 6,6%, al di sopra della media nazionale. Leggi anche: "Una batosta". Anche Travaglio abbassa la testa: come umilia Di Maio in prima pagina Scavando negli archivi, però, si devono sottolineare due dati clamorosi: nel 2014, alle ultime regionali, la Lega non si era nemmeno presentata perché di fatto inesistente in regione come nel resto del Centro e Sud Italia. La metamorfosi da partito del Nord a nuova "destra italiana" è confermata dal fatto che in meno di un anno, dalle politiche di marzo a oggi, Salvini ha più che raddoppiato i voti (partiva dal 13%). Non è un caso: l'alleato di governo, il M5s, contemporaneamente ha dimezzato i propri voti rispetto alle politiche, crollando sotto il 20 per cento. Una variazione terrificante di umori ed equilibri. Negli ultimi giorni in Abruzzo si sono presentati tutti i leader, dai grillini a quelli di centrodestra, perché era il primo vero test politico da quando è nato il governo. Anche per questo il verdetto, oggi, è tutto tranne che locale. 

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