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Diciotti, Travaglio smascherato: scoppia il "caso Raggi", cos'hanno pubblicato per inguaiare Di Maio e Salvini

Giulio Bucchi
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Nel M5s scoppia il caso Marco Travaglio. Ci mancava solo il direttore del Fatto quotidiano, l'organo di stampa più filo-grillino d'Italia, a creare scompiglio intorno a Luigi Di Maio. Lunedì mattina il Fatto è andato in edicola in assetto da guerra. Contro Matteo Salvini, ovviamente. L'editoriale del direttore invitava esplicitamente gli iscritti alla piattaforma Rousseau e i parlamentari pentastellati a votare per mandare a processo Salvini sulla Diciotti. L'unico modo per salvare faccia e futuro del Movimento, spiega convinto Travaglio. A supporto, tre interventi di Virginia Raggi, Filippo Nogarin e Chiara Appendino, i tre sindaci grillini più famosi e tutti schierati per il sì al processo. Roba grossa, insomma, visto che i vertici pur non ufficialmente sperano in un "no" della base che possa salvare faccia e governo.  Leggi anche: Vauro, la vignetta oscena contro Salvini. Obeso, gli infila una felpa con su scritto... Davvero? Peccato che la Raggi non si sia riconosciuta nel titolo dato dal Fatto al suo intervento: "Ingigantite mie parole su caso Diciotti. Chiariamo subito un punto: sostegno pieno alla linea scelta da Luigi Di Maio", ha scritto la sindaca su Twitter. "Io non dico agli altri che cosa debbano fare. Posso dire però che io un processo l'ho affrontato a testa alta e sono stata assolta". Il titolo onnicomprensivo della redazione era altrettanto duro: "Chi governa va processato". Legittimo sospetto: non è che dalle parti dell'ufficio di Travaglio si sia cercato di forzare un po' la mano per mettere pressione a Di Maio?

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