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M5s, ecco chi sono davvero i grillini: la prova all'Europarlamento sui migranti

Gino Coala
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Per conoscere quale sia la vera identità dei grillini, basta guardare cosa hanno combinato i parlamentari M5s eletti all'Europarlamento di Strasburgo dal 2014 a oggi. All'epoca dell'ingresso in aula, i grillini scelsero di fare gruppo con i ribelli dell'Ukip guidato da Nigel Farage. Una mossa strumentale solo per sopravvivere e godere dei privilegi di far parte di un gruppo, visto che con le idee del partito indipendentista britannico i grillini non sembrano condividere neanche quanto zucchero mettano nel caffè. Figuriamoci poi con i colleghi della Lega che siedono nel parlamento europeo, quasi degli estranei stando alle votazioni su migranti e ambiente. Leggi anche: Diciotti, Travaglio e il tradimento dei grillini su Salvini: "Votano ma non sanno nulla" Le votazioni degli europarlamentari grillini sono state finora per lo più identiche a quelle dei colleghi dei verdi e dei socialisti europei, insomma hanno votato quasi sempre come i presunti nemici del Partito democratico. Per non parlare dei liberali del gruppo Alde, guidato dal belga Guy Verhostadt, proprio quello che aveva dato del burattino al premier Giuseppe Conte. I grillini hanno votato nello stesso modo dei suoi liberali per il 68% delle volte. I dati analizzati dall'istituto Cattaneo, pubblicati dal Fatto quotidiano, parlano chiaro: i grillini hanno votato fino al 2019 solo per il 43% insieme alla Lega. Peggio va sul tema dell'immigrazione, sul quale le posizioni dei due alleati di governo magicamente si separano a Strasburgo: i voti in accordo tra Lega a M5s sono stati solo il 28%.

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