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Matteo Salvini, la vendetta di Di Maio dopo il crollo in Sardegna: rischio contagio, la Lega all'inferno

Gino Coala
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Il crollo del Movimento Cinque Stelle rischia di provocare nel governo un terremoto complicato da gestire per Matteo Salvini, sempre più pressato da un lato dai leghisti che vorrebbero rompere l'alleanza con i grillini e Luigi Di Maio, fermamente intenzionato a evitare un altro tracollo in vista delle elezioni Europee. Il risultato in Sardegna, ancora tutto da decifrare nei dettagli delle liste, segna di certo una crescita della Lega, ma soprattutto una conferma che il centrodestra unito convince più dei grillini in alleanza forzata con la Lega. Il dato non lascia dubbi ai big leghisti, sempre più convinti che sia questa l'occasione d'oro per mandare al diavolo i grillini e tentare il tutto per tutto con un nuovo governo di centrodestra. Non prima però delle Europee, quando dal Carroccio si aspettano un crollo verticale di Forza Italia che metta da parte una volta per tutte Silvio Berlusconi. Leggi anche: Senaldi sul voto in Sardegna: "Le campane a morto per Di Maio, l'allarme per Salvini" La scelta per Salvini non è semplice, perché nel frattempo il pericolo più probabile è che il M5s torni alla carica con i temi più vicini alla base pentastellata, quelli insomma che provocano l'orticaria agli elettori leghisti solo a sentirli nominare. Nei prossimi tre mesi, la pattuglia grillina al governo potrebbe insistere per bloccare in modo definitivo la Tav, per esempio, oltre che tornare più convinti sulla battaglia dell'acqua pubblica. Un disastro in termini elettorali che rischia di contagiare la Lega se Salvini non taglia subito il cordone ombelicale con Di Maio: "La nostra gente non ne può più di quei talebani - borbottano tra le fila leghista, come riporta il Messaggero - di quegli scappati di casa". Il rischio con il passare del tempo è sempre più alto, come lamenta un alto dirigente del Carroccio: "Se non si vota adesso, si finisce la prossima primavera. Le elezioni in autunno, in piena sessione di bilancio, sono infatti praticamente impossibili. E stare un altro anno in compagnia dei grillini e della loro visione anti-storica dell'economia in piena recessione, rischia di trascinare all'inferno pure noi".

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