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Luigi Di Maio respinge il ruolo di perdente, ma nell'intervista attacca: "Mi sono stancato di perdere"

Matteo Legnani
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Essere o non essere. A questo è arrivato Luigi Di Maio, che nell'intervista concessa oggi a la Repubblica si chiede, di fatto, se lui sia quello che ha preso il 42% alle politiche in Sardegna o quello che domenica scorsa non ha preso di nuovo il 42% alle regionali sempre in Sardegna: "Chiedo cosa sia più corretto: accusare me perchè non abbiamo preso il 42 per cento alle Regionali sarde, o venire a chiedermi come ho fatto a prendere il 42 per cento alle politiche?". E' la "sindrome di Renzi", quella che pare aver colto il leader politico del M5S: ovvero l'incapacità di comprendere come sia potuto passare dalle stelle alle stalle in tempi brevissimi. Il premier e leader Pd in due anni, Di Maio addirittura in un solo anno. Tanto è lo stato confusionale che, nella stessa intervista, dopo aver respinto sia il ruolo di "eroe delle politiche" sia quello di "sconfitto da lì in poi", Di Maio dice "mi sono stufato di perdere, nei comuni e nelle regioni siamo fermi a un modello base che voglio cambiare". Ah, tra un po' ci sarà il voto alle regionali in Basilicata e poi le Europee. Preallertate la neuro. Leggi anche: Matteo Salvini, parla il capogruppo della Lega Riccardo Molinari: "Vi spiego il vero motivo per cui sta ancora con Di Maio"

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