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Europee, da Zingaretti impegno unitario. Incognita Calenda

AdnKronos
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Roma, 8 mar. (AdnKronos) (di Mara Montanari) - di Mara Montanari La prossima settimana potrebbe essere più chiaro quale sarà lo schema di gioco con il quale il Pd e le altre forze del centrosinistra si presenteranno alle europee. Nicola Zingaretti continua a lavorare a una lista "aperta, ricca e inclusiva", come ha detto ieri dopo l'incontro con il candidato dei Socialisti e Democratici, Frans Timmermans. E anche oggi ha ribadito: "C'è un lavoro unitario che va portato avanti". Il segretario Pd sta portando avanti in prima persona i contatti con le varie forze politiche. Martedì ci sarà un incontro formale con +Europa e Benedetto Della Vedova. Potrebbe esserci un nuovo confronto con Federico Pizzarotti. Se le perplessità sul listone di +Europa e della lista Italia in Comune-Verdi (che sta anche tenendo un canale aperto con Possibile di Pippo Civati) verranno confermate, sarà inevitabile uno schema che preveda più liste. E Carlo Calenda? Chi ha parlato con l'ex ministro fa sapere che non c'è ancora un accordo chiuso con il Pd di Zingaretti. E il segretario dem indirettamente lo conferma parlando di un dialogo ancora in corso: "Con Carlo Calenda ci sentiamo continuamente, ci siamo visti ieri e ci vedremo la prossima settimana. Io continuo a pensare che occorra andare avanti su un impegno unitario". Con Calenda dunque la situazione sarebbe ancora in movimento. Uno stop and go tra il via libera a partecipare ad una lista Pd-'Siamo Europei' e la tentazione di prendere un'altra strada. Secondo quanto viene riferito in ambienti parlamentari Pd, la tentazione sarebbe quella di dar vita a una lista Lib-Dem che potrebbe essere attrattiva, magari non per Matteo Renzi, ma per Sandro Gozi, Ivan Scalfarotto e quei dem interessati a un approdo con Macron in Ue piuttosto che nella famiglia S&D in Europa. Del resto, si fa notare, c'è già chi auspica il ritorno a uno schema Pd con una forza liberal moderata a destra, come Romano Prodi oggi su Il Foglio. Zingaretti preferirebbe allargare e non restringere il campo del Pd. Per questo il segretario dem e anche Paolo Gentiloni stanno mantenendo il dialogo aperto con Calenda. Per quanto riguarda il simbolo ma anche sull'eventuale presenza in lista di personalità caldeggiate dall'ex ministro, come Enrico Giovannini o Irene Tinagli. In ambienti parlamentari Pd la riflessione è che Calenda può intercettare il consenso di un elettorato, per così dire, più 'renziano'. Se alla fine il listone non decollerà, il modo per sopperire sarebbe quello di fare della lista Pd o come si deciderà di chiamarla, una lista plurale con personalità come Giuliano Pisapia, Ilaria Cucchi se dovesse rivedere le sue perplessità, Giorgia Linardi portavoce di Seawatch, magari anche Pier Carlo Padoan. E quindi, se ci starà, lo stesso Calenda.

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