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Alessandro Sallusti umilia Luigi Di Maio: "Dilettante ed ex bibitaro, con la Cina non si scherza"

Cristina Agostini
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Anche sulla via della seta il nostro governo è diviso. "All'entusiasmo di Di Maio fa da contraltare la freddezza, se non lo scetticismo, di Salvini. Spalancare le porte ai cinesi contro la volontà di Paesi soci e alleati è cosa assai pericolosa che potrebbe isolare l'Italia più di quanto già non lo sia", scrive Alessandro Sallusti nel suo editoriale su Il Giornale. "I cinesi sono un popolo amico, ma la Cina è una controparte dell'Occidente sia dal punto di vista economico che militare (parliamo di una superpotenza con un enorme arsenale nucleare)". Leggi anche: "Ma i grillini lo sanno che se lo fanno sono finiti?". Tremonti, la lezione del prof: Di Maio ridicolizzato Non solo, attacca Sallusti, "il comunismo in versione capitalista ha prodotto efficienza per loro, ma resta cosa ben diversa a partire dal concetto di diritti umani fino alle alleanze geopolitiche da ciò che noi siamo. Passi che questo governo giochi sulla Tav, ma prima di consegnare le chiavi di casa ai cinesi ci andrei cauto. In questo caso sì ci vorrebbe una bella analisi costi-benefici, magari non affidata al Toninelli di turno o a qualche «esperto» pescato chissà dove. Questa è roba seria, non per dilettanti ex venditori di bibite allo stadio di Napoli". 

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