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M5s, la rivolta dei parlamentari grillini contro Di Maio: la brutta storia sui soldi

Gino Coala
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Gli scricchiolii che arrivano dall'interno del Movimento Cinque stelle preannunciano nuovi terremoti in vista. Non bastava il caso di Giulia Sarti a scuotere nelle fondamenta il partito di Luigi Di Maio, ora ci si mettono anche i ribelli del bonifico, quei deputati e senatori che non hanno più intenzione di versare proprio del proprio stipendio al fondo gestito dalla Casaleggio. Leggi anche: Di Maio e Di Battista, quando Grillo li brutalizzava sul palco: "Miracolati, prima di me..." Nel lungo elenco di morosi, come riporta il Giornale, uno dei nomi più pesanti è quello del deputato Vittorio Ferraresi, promosso per fedeltà al capo Di Maio fino a diventare sottosegretario alla Giustizia. Proprio lui, che ha goduto di un importante scatto di carriera senza versare un centesimo del suo stipendio, ha scatenato veleni e rancori tra i colleghi parlamentari, che ora non hanno più intenzione di mettersi in regola. Ferraresi ci ha provato non appena il suo nome è tornato a circolare nelle chat tra i morosi da svergognare. Sul sito Tirendoconto ha cominciato a versare il dovuto, ma si è fermato a ottobre scorso. Lo dimostra una foto arrivata al Giornale che inchioderebbe il sottosegretario. C'è chi però è riuscito a fare peggio di lui, come la parlamentare Frate Flora che non ha sborsato un euro dallo scorso 4 marzo. Poi c'è Nicola Acunzo che ha fatto l'ultimo bonifico solo ad agosto 2018. I mancati versamenti nascondono un forte mal di pancia tra i grillini, come ha confessato Roberto Rossini, che ai colleghi ha già anticipato di volersi ribellare alla regola imposta dal caro leader Di Maio. Qualche segnale di protesta è già arrivato: Rossini è stato uno dei pochissimi a protestare contro l'espulsione lampo di Marcello De Vito, arrestato per corruzione.

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