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Il sondaggio di Nando Pagnoncelli: per il 47 per cento non è famiglia la coppia gay

Cristina Agostini
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"Il Congresso mondiale delle famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo si preannuncia come un evento divisivo sia nel mondo cattolico che in quello politico" visto che Matteo Salvini ha detto di appoggiarlo mentre Luigi Di Maio dei 5 stelle sostiene l'esatto contrario. Ma gli italiani da che parte stanno? Secondo il sondaggio illustrato da Nando Pagnoncelli su Il Corriere della Sera "nell'opinione pubblica si è affermata una visione decisamente meno tradizionale di famiglia, infatti solo il 22% ritiene che sia l'unione che nasce tra un uomo e una donna uniti in matrimonio con un rito religioso o civile, mentre il 25% reputa l' unione che nasce tra un uomo e una donna che hanno un legame affettivo e convivono senza necessariamente essere sposati". In totale quindi, credono nella famiglia come unione tra uomo e donna il 47 per cento, "mentre la maggioranza relativa, il 44%, considera l'unione che nasce tra due individui, anche dello stesso sesso, che hanno un legame affettivo e convivono". Leggi anche: "Perché Conte rischia di fare la fine di Mario Monti". Alessandra Ghisleri, sondaggio-incubo per il premier Continua Pagnoncelli: "E' interessante osservare che la pensa così un terzo dei cattolici che partecipano alla messa settimanalmente (30%) o almeno una volta al mese (33%) e la maggioranza relativa (37%) di coloro che hanno una partecipazione più saltuaria".  In tema di diritti "prevale un atteggiamento di apertura, dato che poco più di un italiano su due (54%) ritiene che le unioni tra individui dello stesso sesso debbano avere gli stessi diritti di quelle di individui di sesso diverso, il 30% riconoscerebbe alcuni ma non tutti i diritti delle coppie eterosessuali e solo il 7% è del parere che non debbano avere diritti specifici. E questa opinione risulta all'ultimo posto tra tutti, indipendentemente dalla fede e dall' orientamento politico". 

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