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Di Maio: "Salvini ha diritto di parlare, io il dovere di fare"

AdnKronos
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Roma, 23 mar. - "Per noi oggi è un giorno importantissimo, un giorno in cui vince il Made in Italy, vince l'Italia, vincono le imprese italiane. Abbiamo fatto un passo per aiutare la nostra economia a crescere". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, nel punto stampa a Villa Madama dopo la firma del Memorandum con la Cina. "Solo gli accordi firmati qui oggi in sostanza valgono 2,5 miliardi di euro - ha sottolineato - Accordi che hanno un potenziale di 20 miliardi di euro". Di Maio è entusiasta ma sul tema resta la distanza con la Lega. E ai giornalisti che gli chiedevano cosa pensasse della dichiarazione di Matteo Salvini, secondo cui la Cina non è un'economia di libero mercato, il capo politico M5S ha risposto: "Lui ha il diritto di parlare, io ho il dovere di fare i fatti". Sul Memorandum "ha vinto il gioco di squadra e tengo a dire che non è finita qui: l'accordo siglato oggi vede l'Italia primo Paese del G7" a firmare un Memorandum d'intesa con la Cina e i 29 accordi a latere, "ora bisogna monitorare" sulle intese siglate, ha spiegato Di Maio. "La task force al ministero dello Sviluppo economico" lavorerà in questa direzione, ha assicurato, "aiuteremo le imprese italiane ad andare e penetrare su quel mercato. Lavoriamo affinché si formino altri accordi" a breve, ovvero "quando Conte sarà in Cina a fine aprile". Il ministro del Lavoro ha poi evidenziato che "c'è troppo Made in China in Italia e poco Made in Italy in Cina. Con questi accordi ci aspettiamo un riequilibrio della nostra bilancia commerciale. L'accordo stipulato ha l'obiettivo di invertire questa tendenza". Ai giornalisti Di Maio ha inoltre riferito che il presidente Xi Jinping "ci ha detto che il Made in Italy in Cina ha un'ottima reputazione". Con il Memorandum, ha affermato il capo politico M5S, si punta ad "attrarre il più possibile, esportare in Cina il nostro Made in Italy e aumentare significativamente le esportazioni. L'obiettivo era questo ed è stato raggiunto in pieno - ha rivendicato - Abbiamo compiuto un altro passo per aiutare l'economia italiana a crescere e spingere eccellenze che non hanno eguali nel mondo". Parlando poi dell'atteggiamento di Francia e Germania, il vicepremier ha precisato: "Io non parlerei di posizione franco-tedesca, le due posizioni hanno sfumature diverse. È chiaro che l'Italia è arrivata prima sulla Via della Seta e quindi altri Paesi Ue hanno delle loro posizioni critiche, ne hanno tutto il diritto. Nessuno vuole scavalcare i nostri partner Ue ma, come qualcuno diceva America First, noi nelle relazioni commerciali diciamo Italy First".

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