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Matteo Salvini, guerra a Luigi Di Maio: "Se dipende da me...", veloci verso la crisi di governo

Giulio Bucchi
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Doveva essere una festa, si è trasformata nell'inizio della fine del governo gialloverde. La firma del memorandum con la Cina, sabato, ha scatenato la guerra fredda tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Il leghista ha messo in guardia gli entusiasti: "Non venitemi a raccontare che la Cina è un libero mercato". Il grillino ha risposto a muso duro: "Lui è libero di parlare, io ho il dovere di fare i fatti". Il confronto dialettico a nervi tesi non nasconde più la sensazione che serpeggia nei rispettivi quartieri generali dei due partiti della maggioranza: la crisi di governo è solo questione di giorni, al massimo settimane, e solo la prospettiva elettorale delle europee di maggio tiene insieme i cocci di un'alleanza inesistente. Leggi anche: "Quando si torna al voto". Ufficiale, è crisi. Cosa sa Bruno Vespa Così, per la prima volta, è lo stesso Salvini ad affacciare l'ipotesi di un divorzio: "Se dipende da me questo governo arriva alla fine". "Quel se dipende da me - nota giustamente il Corriere della Sera - sembra una guerra preventiva al Movimento 5 Stelle. Un modo per addossare fin da ora ai grillini la responsabilità di un'eventuale crisi". In fondo si attende di capire solo chi sarà il primo a estrarre la pistola dalla fondina. C'era una volta il governo gialloverde. 

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