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Giorgia Meloni: "Il centrodestra riparte da noi e dalla Lega. Con Forza Italia siamo in competizione"

Cristina Agostini
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"Noi crediamo, speriamo e soprattutto lavoriamo per un centrodestra rinnovato, del quale vogliamo essere la seconda gamba. Un movimento conservatore e sovranista, nella difesa dei valori della nostra civiltà e dell'interesse nazionale, distinto e alleato con la Lega per dare un governo all'Italia". Giorgia Meloni, forte degli ultimi risultati elettorali (del 7% raccolto in Abruzzo e del 6% ottenuto in Basilicata), afferma in una intervista al Corriere della Sera che non crede si possa riproporre "il vecchio schema del centrodestra". "Ogni tempo", continua la leader di Fratelli d'Italia, "ha la sua storia. Noi vogliamo essere un movimento inclusivo, siamo aperti a tutti, e stiamo avendo risposte straordinarie anche da realtà locali e territoriali che venivano dall'esperienza del Pdl. In questo momento certo tra FdI e Forza Italia in vista delle Europee c'è competizione: noi ci candidiamo per cambiare radicalmente questa idea di Europa, FI sostanzialmente la accetta e la condivide. Come è giusto che sia in democrazia, saranno gli elettori a decidere. E a indicarci la strada per gli assetti futuri". Per quanto riguarda invece le elezioni in Piemonte e le amministrative, la Meloni spiega di avere "tutte le intenzioni" di fare accordi con Silvio Berlusconi. Leggi anche: "Basta, le tolgo l'audio". La Meloni brutalizza Lilli Gruber e lei sbrocca. Otto e mezzo, la rissa dell'anno Per quanto riguarda il governo lo "spartiacque fondamentale" sarà il voto delle europee perché ormani "i nodi sono venuti al pettine. Nel contratto tra Lega e M5S c'era scritto tutto e il contrario, prima o poi qualcuno avrebbe dovuto cedere. E nonostante la crescita elettorale, è proprio la Lega ad aver finora rinunciato di più". "Dalla fatturazione elettronica alle sanzioni alla Russia, dall'ecotassa al blocco sulla Tav, dal reddito di cittadinanza al nulla concesso alle famiglie e perfino ai provvedimenti troppi timidi sulla legittima difesa, Salvini troppo spesso ha dovuto subire il M5S. La contraddizione tra il suo successo personale e la scarsa incisività sulle scelte del governo sta venendo a galla. E non credo che né Matteo né soprattutto l'Italia possano perdere altro tempo". Quindi sì, dopo le europee potrebbero esserci nuove elezioni politiche: "Non vedo altre soluzioni: né improbabili governi tecnici né altrettanto improbabili alleanze tra M5S e Pd. Il voto è la via maestra".

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