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Bruno Vespa, lo scenario inquietante sul futuro di Salvini: la preghiera sul 14% davanti ai grillini

Gino Coala
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Chiuso l'accordo nel centrodestra piemontese su Alberto Cirio come candidato unico, Matteo Salvini si prepara a conquistare l'undicesima regione ma soprattutto si avvicina al momento in cui lanciare la rete per pescare i voti necessari per il prossimo governo, magari senza il Movimento Cinque Stelle. Complicato fare previsioni certe, come sottolinea Bruno Vespa sul Quotidiano nazionale, ma è certo che almeno per ora il leghista continuerà la sua strategia dei due forni: a Roma con i grillini, nel resto d'Italia con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Leggi anche: Sondaggio Piazzapulita, Salvini e Meloni al governo insieme? Le cifre-terremoto Con tutte le tensioni che hanno fatto tremare il governo negli ultimi mesi, è facile immaginare che la fine dell'esecutivo sia ormai imminente. Ma è il come a restare una grande incognita. Quel che il leader della Lega spera non avvenga, dice Vespa, è che il Pd recuperi consensi fino a sorpassare il M5s, un trend sempre più evidente dagli ultimi sondaggi che attestano un divario ridotto ormai a due soli punti: "Non ci vuole Machiavelli per capire che Salvini prega perché il sorpasso non avvenga. Finché i grillini arrivano terzi alle elezioni regionali - scrive Vespa - pazienza. Ma se arrivassero terzi alle Europee o se il loro distacco dalla Lega salisse ai 14 punti certificati ora da un serissimo istituto di sondaggio (noi non ci crediamo) - chiosa il giornalista Rai - il banco salterebbe un minuto dopo". Salvini a quel punto avrebbe la strada in discesa per la formazione di un nuovo governo, anche se resterebbe da decidere con chi farlo. Se la Lega corresse da sola rischierebbe di non ottenere il numero sufficiente di seggi per la maggioranza. E peggio andrebbe se Salvini decidesse di riproporre l'alleanza con i grillini: il suo elettorato, soprattutto al Nord, lo punirebbe.

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