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Matteo Salvini e Giuseppe Conte, la verità dietro questa foto: gelo all'incontro in Toscana

Davide Locano
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A poco più di cinquanta giorni dalle elezioni europee, Lega e Movimento Cinquestelle mettono in campo un' operazione di camouflage per far credere ad una tregua, quando in realtà i due partiti continuano a darsele di santa ragione. Teatro della recita è stato Villa Le Piazzole, sulle colline di Firenze, dove si sono incontrati il premier Giuseppe Conte e il leader della Lega Matteo Salvini. Il primo era lì per un' incontro a Palazzo Vecchio, il secondo si godeva una domenica di relax a casa Verdini, con la nuova fiamma Francesca. Così è stato naturale incontrarsi e scattate una foto per i social. «Pomeriggio di lavoro e relax in Toscana - scrive Salvini sui social - parlando del futuro. Buona domenica amici». Parole alle quali fa eco Conte: «Bel pomeriggio insieme nella campagna fiorentina. Bene le parole e le discussioni, rispettando ognuno le idee dell' altro, ma non perdiamo mai di vista la "ragione sociale" per cui siamo al governo: lavoriamo con la massima concentrazione per gli interessi degli italiani». Leggi anche: Salvini, un durissimo sfogo contro Conte Pace fatta? Neanche per sogno. Perché se da un lato Luigi Di Maio spiega che «sono felice che Conte e Salvini si siano chiariti», dall' altro il sottosegretario pentastellato Vincenzo Spadafora ci va giù pesante: «Cinquestelle e Lega presentano due idee di società diverse. La Lega si sta spostando molto a destra, una destra che può fare molto male al nostro Paese». Uno spostamento che per Spadafora potrebbe «far cadere il governo e la colpa sarebbe della Lega». E in giornata è andata in scena anche lo scontro sul Tg1. Il deputato leghista ha attaccato il direttore Carboni per la copertura ritenuta non imparziale del congresso di Verona: «Il Tg1 torni a fare informazione pubblica». Dura la risposta del M5S che ha parlato di «Rai del cambiamento». A testimonianza delle tensioni in corso Conte e Salvini non hanno svelato gli argomenti del colloquio, ma è scontato che Salvini abbia manifestato al premier una certa insofferenza verso il suo sbilanciamento verso le posizioni Cinquestelle. I due, poi, hanno anche parlato del "Ddl Codice Rosso" che tornerà in aula domani: trovata la quadra sul "revenge porn" (ovvero punire chi diffonde video porno provati per vendetta), non c' è invece accordo sull' emendamento sulla castrazione chimica per gli stupratori. Tu chiamala, se vuoi, tregua... (FA.RUB.)

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