Il sondaggio di Nando Pagnoncelli: continue liti nel governo, Matteo Salvini e Luigi Di Maio perdono consensi
Le troppe e continue liti nel governo stanno penalizzando i due vicepremier. Non solo Luigi Di Maio, ora anche Matteo Salvini. Seppure, a oggi, "un italiano su due esprime valutazioni positive per il governo (contro il 39% di giudizi negativi) e il 53% per il presidente del Consiglio (contro il 37%). Il consenso si mantiene molto elevato, oltre l'80%, tra i leghisti e i pentastellati (questi ultimi apprezzano maggiormente degli alleati il premier)", scrive Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera, adesso cala il gradimento per i due leader della Lega e del Movimento 5 stelle, rispettivamente al 48 e al 32 per cento. Leggi anche:"Non sono un indovino ma ho una certa sensazione". Vespa, la bomba sulla crisi e sul "dilemma" di Salvini L'indice di gradimento, continua il sondaggista, "calcolato escludendo gli intervistati che non si esprimono, rispetto a fine marzo fa segnare un calo generalizzato, ma di intensità diversa: infatti Conte si attesta a 59 (-1), il governo a 56 (-2), Salvini a 55 (-4) e Di Maio a 37 (-7). La strategia del leader pentastellato di differenziarsi, talora in modo molto netto, dall' alleato di governo al momento sembra premiare in termini di intenzioni di voto a favore del Movimento, che da qualche settimana ha invertito il trend discendente, ma ha penalizzato la popolarità di Di Maio che si è alienato una parte importante dei consensi dell' elettorato più numeroso, quello leghista". "Quasi due italiani su tre (62%) ritengono molto o abbastanza gravi le accuse formulate nei confronti del sottosegretario alle infrastrutture leghista Armando Siri", continua Pagnoncelli, "il giudizio sulla gravità delle accuse prevale tra tutti gli elettorati, persino tra i leghisti, sia pure con intensità diversa". Di conseguenza, "il 71% ritiene che Siri dovrebbe dimettersi dal suo incarico nel governo. I leghisti sono nettamente divisi: il 41% è favorevole alle dimissioni, il 42% si dichiara contrario. Nel complesso si tratta di una vicenda che secondo il 44% degli italiani rischia di mettere in discussione la credibilità della Lega nell' azione di contrasto alla criminalità e alla corruzione, mentre il 28% è di parere opposto".