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Giuseppe Conte, avviso di sfratto da Giancarlo Giorgetti. La frase rubata mentre va in scena il CdM

Giulio Bucchi
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Era a Milano e non a Roma, al Consigli dei ministri. Ma Giancarlo Giorgetti, a 600 chilometri di distanza da Palazzo Chigi, pare dare l'avviso di sfratto a Giuseppe Conte. Il voto di domenica sarà "uno choc", assicura il sottosegretario a chi è con lui alla cena di rappresentanza con le imprese italiane negli Usa al Four Seasons. "A chi mi dice che la stabilità è comunque un valore, dico che la stabilità non può essere parente dell'immobilismo. Ha senso se il governo produce, ma se è immobile e non produce niente di buono, allora la stabilità non può essere associata a un valore positivo. Lo ha se il governo assume un connotato riformatore". Leggi anche: Conte lo aspetta a Roma, Giorgetti non va. Scena raggelante a Palazzo Chigi Parole dure, quelle che secondo Repubblica il numero due della Lega pronuncia intorno alle 22, mentre il CdM sta entrando nel vivo. Soprattutto perché si aggiungono a quelle del mattino, "il premier non è imparziale", che hanno fatto infuriare Conte. "Se una serie di veti incrociati, interessi o altro non consentono di esprimersi, allora, con senso di responsabilità, bisogna trarre le conseguenze", spiega agli altri invitati con pragmatismo. E la spinta decisiva, sottolinea, potrà darlo solo il voto popolare alle imminenti elezioni europee. 

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