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Beppe Grillo torna in campo: insulta Matteo Salvini, assolve Luigi Di Maio

Davide Locano
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Torna in campo Beppe Grillo. Nel momento di maggiore difficoltà per il M5s, massacrato alle europee e con Luigi Di Maio pronto a sottoporre il suo futuro da capo politico al voto della piattaforma Rousseau (una sostanziale messinscena, scontato l'esito), ecco che torna a farsi sentire il capo-comico. L'assoluzione di Di Maio è netta: "Siamo di fronte - scrive Grillo su suo blog - ad un fenomeno di rigetto dell'italia peggiore nei confronti del movimento: si vince e si perde insieme quando la minaccia non viene da dentro, deve restare chi è ancora in gara, nessuna espiazione". E ancora, continua Beppe Grillo: "Forse può sembrare incredibile che una Persona, che ha cercato in tutti i modi possibili di portare a casa risultati nel mondo reale, perda strada rispetto ad un personaggio unicamente virtuale, ma è quello che è successo: svolazzare nei cieli del paese parlando di immigrati che non partono quasi più da un pezzo ha riscosso più simpatie rispetto al lavoro che la nostra parte di 'governicoli' ha realizzato". Ovvio come il personaggio "unicamente virtuale" sia Matteo Salvini, tirato in ballo con l'insultante accusa di "svolazzare nei cieli" e di occuparsi di un'emergenza migratoria che, solo secondo Grillo, sarebbe inesistente. Leggi anche: "Minacce di morte?". Salvini risponde a Grillo E ancora: "Dopo due giorni di Radio Maria e musica classica, dico questo: il Movimento ha subito una sconfitta e questo movimento deve reagire a quello che è successo. La diffusione di dichiarazioni che discutono della delusione scaturita dalle urne, come se fosse un calo delle vendite per una multinazionale, è un ferita per me. Luigi non ha commesso un reato, non è esposto in uno scandalo di nessun genere. E' già eccessiva questa giostra di revisione della fiducia. Deve continuare la battaglia che stava combattendo prima". Per il fondatore del Movimento, "si vince e si perde insieme quando la minaccia non viene da dentro, deve restare chi è ancora in gara, nessuna espiazione". Parole, quelle del comico ligure, che in un qualche modo confermano come il voto su Rousseau sia la consueta messinscena: no, il ruolo di Di Maio non verrà azzerato dalla piattaforma (semmai, e nei prossimi giorni, da altro).

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