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Franco Bechis contro Jean-Claude Juncker: "I bambini morti che scorda, trascinerà l'Italia all'inferno"

Caterina Spinelli
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Jean-Claude Juncker non ha fatto attendere il proprio commento dopo l'ok del Comitato economico e finanziario alla procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia. Commento durissimo contro l'Italia e stigmatizzato da Franco Bechis: "L'Europa ci vuole punire, i tecnici hanno promesso anni di inferno ventilato, non tanto per il rifiuto dell'Italia a ridurre il proprio debito ma nell'ipotesi che Roma rifiuti di fare scrivere le prossime manovre economiche direttamente ai tecnici di Bruxelles. Non solo, hanno aggiunto che saremo sotto la loro lente per anni", scrive il direttore de Il Tempo in un fondo sull'edizione di martedì 12 giugno. Bechis ricorda poi la fine fatta della Grecia "grazie" all'Ue, la stessa fine che potrebbe benissimo fare anche il nostro Paese: "Giustamente Conte ha ricordato il più grande fallimento delle politiche imposte a un paese dalla tecnocrazia europea: quello della Grecia. Non solo i consigli seguiti in quel caso hanno messo in ginocchio l'intero paese per anni, snaturandone perfino l'identità e le radici. Ma è emersa con crudezza anche la falsa retorica sulla buona amministrazione propugnata da Juncker &c". Leggi anche: Franco Bechis dopo la lettera dell'Ue: "Vogliono un altro Monti" "Grazie alla stretta di bilancio operata - prosegue Bechis - molte famiglie non hanno più potuto contare sulla sanità pubblica e molti bambini sono morti non potendo ricevere le cure necessarie. Con la ricetta europea è aumentata in Grecia la mortalità infantile del 43% ed è crollato il tasso di natalità. Ecco il futuro che i tecnocrati sono stati capaci di offrire alle nuove generazioni". Per il direttore de Il Tempo "non c'è bisogno di essere particolarmente sovranisti per dire con durezza alla Ue che la manovra economica in Italia la fa il governo scelto dagli italiani, e che le riforme o meno inserite lì dentro debbono essere quelle proposte agli elettori per avere il loro consenso, piacciano o meno agli altri partner europei". 

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