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Sea Watch 3, attacco totale di Matteo Salvini alla magistratura dopo la liberazione di Carola Rackete

Davide Locano
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Libera. Niente domiciliari per Carola Rackete, la comandante di Sea Watch 3 al cui fianco si schiera il gip di Agrigento che non convalida il provvedimento restrittivo nei confronti della tedesca e, anzi, si spinge in una sentenza dal sapore politico, in cui si sbilancia affermando che "ha salvato vite umane" e che Tunisia e Libia non sarebbero porti sicuri. E dopo un primo commento a caldo, Matteo Salvini ha rincarato la dose contro la Rackete e soprattutto contro la magistratura nel corso di una diretta Facebook. Parlando della comandante, ha sottolineato come la sentenza la abbia "legittimata a fregarsene dalle leggi dello Stato. E poi ci sentiamo fare la morale da politici tedeschi e francesi. Se qualcuno pensa che io molli ha sbagliato a capire". Il ministro dell'Interno poi punta il dito: "Chi finanzia le ong? Chi c'è dietro? Ormai abbiamo capito che è un tentativo di cancellare sovranità, leggi, diritti, dignità. Ma non mollo, domani sarò ancor più determinato nel far rispettare i confini del nostro Paese". Quindi l'attacco diventa diretto al gip di Agrigento che non ha convalidato l'arresto: "Signor giudice, proviamo a fare un caso contrario. Oggettivamente, immaginate una nave italiana, di una ong italiana, con bandiera italiana, in acque tedesche o olandesi. Che entra nelle acque territoriali nonostante il no del governo tedesco, che ignora una legge tedesca, che avanza poi verso un porto olandese o tedesco, dunque si ferma per qualche giorno nei pressi del porto e poi una notte, spegnendo la radio, entra dritta sparata verso il porto e sperona una motovedetta tedesca, rischiando di uccidere cinque militari - rimarca Salvini -. E poi la comandante viene accolta dai tedeschi come un'eroina. Poi la raccolta di soldi e firme. Sta ai domiciliari due giorni, dunque trova un giudice tedesco che la scarcera. Massì, dai, cosa vuoi che sia. Magari le diamo pure una medaglia e le intitoliamo una via, un porto. Secondo voi come lo avrebbero trattato un delinquente del genere in Germania, Olanda, Francia? In un Paese normale questa gente va in galera". Leggi anche: Sea Watch 3, gli insulti di Roberto Saviano contro Matteo Salvini "In Italia - riprende il leader della Lega - ci sono migliaia di magistrati e giudici che fanno bene il loro lavoro e non fanno politica con le sentenze. Quella di stasera per me è una sentenza che non fa bene né onore all'Italia. Quanti militari si sentiranno legittimati a fregarsene di quel che dicono le forze dell'ordine? Addirittura non vale la galera aver provato a schiacciare cinque nostri militari. Dicono che lo ha fatto per salvare vite? Ma credete ancora a queste cazz***? Questi sono complici dei trafficanti di esseri umani, questi fanno politica", scandisce parole durissime. "Poi il giudice ha detto che la Tunisia non è un porto sicuro. Magari la prossima nave decide di andare in Costiera Amalfitana e magari trovano pure un giudice che dà loro ragione. In che pianeta viviamo? I nostri militari che rischiano la vita meritano rispetto, non sentenze vergognose che liberano i delinquenti", attacca ancora Salvini. "Ovviamente come ministero dell'Interno ci siamo subito adoperati, dopo questa sentenza politica e vergognosa, per l'accompagnamento coatto della signorina sul primo aereo, direzione Germania. Ma anche qua - sottolinea - serve l'ok di un giudice, che ha 48 ore per confermare il nostro diritto: se non è possibile vedere in galera questa signorina tedesca, almeno rispediamola nel suo paese. Questa non è la giustizia che serve a un paese che vuole crescere e che voglio lasciare in eredità ai miei figli. Quanto è urgente la riforma della giustizia. Ci stiamo lavorando. Comunque, non solo non mi tolgono la voglia di lavorare ma mi danno ancora più forza, anche se in questo momento anche un po' di rabbia", aggiunge il vicepremier del Carroccio, che in conclusione si augura "che quel giudice stanotte ripensi a quel che ha fatto e a quel che ha scritto. E ripensi a quei cinque ragazzi che sul molo di Lampedusa hanno rischiato la vita. Il posto di quella signorina questa sera sarebbe stata la galera".

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