Bruno Vespa, la cupa profezia su Matteo Salvini: "Patto M5s-Pd, perché ora rischia grosso"
A suonare l'allarme per Matteo Salvini, nel suo consueto intervento del sabato su Il Giorno, è Bruno Vespa, in un commento dal titolo "Il Capitano e Guilliver". Si parla del gigante uscito dalla penna di Jonathan Swift, della scena in cui "guarda con gli occhi sgranati un lillipuziano appoggiato sul suo torace che lo minaccia con arco e frecce". Il punto, secondo Vespa, è che "la parte largamente maggioritaria dei leghisti vede il proprio leader Matteo Salvini in una posizione analoga. Teme che il momento magico del consenso possa sfuggirgli se non si affretterà ad aprire la crisi. Guarda con ansia il calendario che vede le prossime due settimane decisive per l' eventuale scioglimento delle Camere entro luglio e le elezioni anticipate entro settembre", sottolinea il conduttore di Porta a Porta. Leggi anche: Così Bruno Vespa smonta il Sessantotto Dunque, elenca quali sono i buoni motivi per tenere in vita l'esecutivo: il fatto che Bruxelles abbia rinunciato alla procedura d'infrazione; il numero di occupati; lo spread in discesa. Secondo Vespa, però, "l'Italia ha invece giocato male la partita europea. Sia Frans Timmermans, socialista, che Manfred Weber, popolare, sarebbero stati per noi presidenti migliori di Ursula von der Leyen", rimarca. Così come non è una buona notizia per i gialloverdi, soprattutto da un punto di vista d'immagine, la nomina del piddino David Sassoli alla presidenza dell'Europarlamento. Secondo Bruno Vespa, dunque, "per recuperare, Salvini ha bisogno che venga assegnato a uno dei suoi il commissario alla Concorrenza e che Conte lasci libero a un leghista il ministero per l'Europa che fu di Savona. Inoltre deve blindare l'accordo con i 5 Stelle sull' autonomia per evitare sgambetti parlamentari. Il timore è che passata la festa, gabbatu lu santu. Scongiurate le elezioni anticipate, il 'patto istituzionale' stretto da Movimento e Pd in Europa diventi qualcosa di più esteso. E che Salvini si trovi davvero stretto nei lacci di Gulliver", conclude un poco profetico Vespa.