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Matteo Salvini, voce inquietante dalla procura: piano scellerato per ucciderlo, "il solito copione"

Maria Pezzi
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Berlusconi fu ucciso dai magistrati. Craxi e la Dc vennero uccisi dai magistrati. Perfino Prodi, oltre che dai comunisti ai quali incautamente si affidò, fu ammazzato dai magistrati, che gli indagarono il ministro della Giustizia, Mastella, poi assolto. Renzi invece si è assassinato da solo, ma i magistrati si stanno dando da fare per seppellire lui e il suo codazzo, nel caso gli venga la balzana idea di risorgere. Giovedì la Corte dei Conti lo ha condannato, sostenendo che la sua presidenza della Regione Toscana è caratterizzata dalla presentazione di quattro bilanci falsi. Sotto a chi tocca. E siccome normalmente sotto ci finisce chi è sopra nel gradimento degli italiani, ora tocca a Salvini. Solo un anno fa era inimmaginabile, ma il leader della Lega oggi gode di un consenso che neppure Berlusconi ha mai avuto. Guadagna se il gip gli dà torto e libera Carola, perché gli italiani si arrabbiano e solidarizzano con lui, ma avrebbe guadagnato anche se i giudici gli avessero dato ragione, tenendo agli arresti la capitana e trasformando il ministro nel vincitore del braccio di ferro. L' ascesa del leader leghista ha sorpreso alleati e avversari, che non sanno come reagire. Non hanno idee né controproposte e quindi ricorrono alla consumata tattica di gettare fango nel ventilatore. Prima hanno detto che è un fascista e hanno lanciato un allarme democratico, ma la cosa non ha avuto successo: i fascisti veri di CasaPound hanno annunciato che non si candideranno più e quello presunto, Salvini, è risultato il candidato più votato in Italia alle Europee. Dopo hanno sostenuto che il ministro avrebbe condotto l' Italia contro l' iceberg dell' Europa, la quale ci avrebbe comminato sanzioni economiche per via dei nostri conti sballati. Ma la minaccia si è sciolta al sole dei primi di luglio, che ha visto peraltro anche una ripresa dell' occupazione, mai così alta da quarant' anni a questa parte. È giunta quindi l' ora del solito piano scellerato per uccidere l' avversario che non si riesce a battere politicamente. Il cavallo di battaglia del ministro dell' Interno, che gli ha permesso di scalare consensi e doppiare l' alleato grillino, che prima aveva il doppio dei suoi voti, è la lotta all' immigrazione clandestina, che ha visto in un anno la riduzione dell' 80% degli sbarchi illegali e quasi l' azzeramento dei morti in mare. È lì che gli avversari di Salvini lo stanno colpendo. La sentenza della magistratura che scarcera la Rackete è un invito a tutte le ong a fare quello che vogliono, sbattendosene delle nostre leggi e della politica migratoria del Viminale. Malgrado Carola abbia violato due volte il blocco navale italiano e se ne sia infischiata di una sentenza del Tar e di una della Corte Ue che le negavano il diritto di sbarco, la capitana è libera. Buona invasione a tutti. CHIAMATA ALLE ARMI Le ong hanno interpretato la sentenza come una chiamata alle armi e hanno spedito le loro navi al largo della Libia a pesca di clandestini da portare sulle nostre coste. La Mediterranea di Casarini ne ha già raccattati 54. La guida nientemeno che un parlamentare della Sinistra Italiana, tale Erasmo Palazzotto. Malta, previo accordo con Roma, si è detta disponibile ad accogliere i migranti, ma i volontari non ne vogliono sapere e puntano su Lampedusa. In 65 sono stati invece caricati dalla tedesca Sea-Eye, sempre 'sti tedeschi tra le scatole -, che ha già fatto domanda per arrivare qui. Malgrado i giudici non trovino le prove che i volontari siano d' accordo con gli scafisti, i quali segnalerebbero loro le imbarcazioni da salvare, è davvero curioso che, benché il Mediterraneo sia solcato da migliaia di navi, solo quelle delle ong si imbattano nei gommoni dei profughi. Per approfondire leggi anche: Sfida tra il Viminale e le navi Ong Di male in peggio, Carola è uscita dalla clandestinità, nel senso che nessuno sapeva dove fosse, per dire di essere intenzionata a querelare Salvini, reo di averle dato della delinquente, visto che ha infranto le leggi e si è scontrata con le nostre navi militari. La capitana speronatrice di motovedette sostiene che il ministro è un pericolo pubblico. la bilancia Per far capire da che parte pende la bilancia, è intervenuta l' Associazione Nazionale Magistrati. Solo due settimane fa il suo presidente si dimetteva, travolto dagli scandali sulle nomine dei procuratori e le interferenze dei politici targati Pd, ma l' Anm non se ne dà pensiero, scivola sul letame e accusa il leader leghista di voler «stravolgere la Costituzione» in quanto ha detto che la magistratura necessita di una riforma, concetto condiviso da tutti dopo che ne sono emersi gli altarini. Ma anche questo serve a rianimare i nemici di Salvini, i quali hanno stappato bottiglie, dopo l' assoluzione di Marco Travaglio, che il leader leghista aveva querelato, stufo di essere appellato tutti i giorni sul Fatto Quotidiano come «Il Cazzaro verde». Ma è satira, hanno spiegato i magistrati. Chissà se una corte ci assolverebbe mai per umorismo qualora noi iniziassimo a chiamare quotidianamente «cazzaro in toga» qualche magistrato di cui non condividiamo la linea. L'offensiva togata sull'immigrazione non sembra più pericolosa di quella che fece dimettere il sottosegretario Siri prima ancora che lo indagassero, o il suo collega Rixi, per le solite spese pazze in Regione. Il piano anti-Salvini pare finalizzato al nulla. Se l' esecutivo cade, si rivota, e Matteo ha buone probabilità di governare da solo. A meno che le toghe non sognino il governo Pd-M5S: avrebbe i seggi ma non il consenso. E poi vogliono insegnare agli altri la democrazia. di Pietro Senaldi

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