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Silvio Berlusconi si cuoce Giovanni Toti a fuoco lento: "Non gli faccio il favore di cacciarlo"

Davide Locano
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La guerra tra Silvio Berlusconi e Giovanni Toti non è mai finita. La pax seguita alla nomina a coordinatore nazionale di Forza Italia del governatore della Liguria è durata giusto una manciata di giorni. Ore, forse. Alla vigilia e dopo la convention del Brancaccio di Toti, infatti, lo scontro è ripreso forse ancora con maggior veemenza, con il governatore che insiste su rinnovamento, primarie aperte (non solo per gli iscritti) e per un sostanziale, quasi definitivo, passo indietro del Cavaliere. E sono da inquadrare in questo contesto le pesantissime parole consegnate da Berlusconi ai suoi più stretti collaboratori, parole di cui dà conto in un retroscena Il Giornale: "Toti? Non gli faccio il favore di cacciarlo". Nessuna espulsione, insomma, così come si era vociferato su più fronti. No, Berlusconi sa benissimo che "rimuoverlo forzatamente" da Forza Italia finirebbe per portargli consenso. Meglio, insomma, lasciarlo cuocere a fuoco lento, oppure spingerlo a fare quel suo partito, che però, stando ai sondaggi che circolano, sarebbe troppo debole per avere un peso. Insomma, non ci saranno provocazioni in grado di spingere Berlusconi a cacciare Toti. Il tutto in attesa dell'incontro di giovedì, quando si riuniranno i componenti del board di Forza Italia: Antonio Tajani, Mara Carfagna, Mariastella Gelini, Anna Maria Bernini e, ovviamente, Berlusconi e Toti. Un incontro che potrebbe anche avere il sapore della resa dei conti. Leggi anche: "Roba da mitomani": Carfagna, bordate contro Toti

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