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Matteo Salvini, il grillino Giuseppe Brescia riscrive il decreto Sicurezza bis: "Emendamenti inammissibili"

Caterina Spinelli
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I rapporti tra le due alleanze di governo si incrinano ancora. Oggi, mercoledì 10 luglio, è stato dichiarato inammissibile l'emendamento della Lega - a prima firma Ingrid Bisa - relativo all'inasprimento delle norme sulle espulsioni, il cosiddetto decreto Sicurezza bis. Il motivo? Per il pentastellato Giuseppe Brescia recherebbe - fa sapere ilgiornale.it - disposizioni non strettamente connesse o consequenziali a quelle contenute nel testo del decreto legge. Il provvedimento mette mano all'articolo 235 del Codice penale, al fine di estendere, ai reati puniti con la reclusione superiore ad un anno (in luogo degli attuali due anni), la possibilità per il giudice di ordinare l'espulsione dello straniero o l'allontanamento del cittadino appartenente ad uno Stato membro dell'Unione europea. Così Brescia - riferisce Tiscali.it - assieme a una dozzina di deputati 5 Stelle, ha presentato un dossier di 116 pagine che contiene appunto le correzioni che alcuni parlamentari vogliono apportare al testo. Leggi anche: Sea Watch, Salvini ora mette in atto il pacchetto anti-sbarchi Non solo, ad essere dichiarati inammissibili, anche "le ore di straordinario per il personale operativo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; l'assunzione di personale di polizia locale, le norme per agevolare la destinazione di immobili pubblici a presidi delle forze di polizia, l'incremento di una unità del numero dei dirigenti di livello generale del ministero dell'Interno e la riallocazione del personale delle commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale". La Lega però non ci sta: "Sarà ripresentato come iniziativa del governo il pacchetto di emendamenti a favore di Polizia di Stato e Vigili del Fuoco presentati dalla Lega al Decreto Sicurezza Bis e dichiarati inammissibili dal presidente della Commissione Giuseppe Brescia (M5S)", fanno sapere fonti del Carroccio.

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