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Carlo Nordio contro Alfonso Bonafede: "Riforma della giustizia obbrobrio, ai pm un potere mai visto"

Caterina Spinelli
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"Siamo di fronte a una riforma della giustizia che consegna ai magistrati un potere unico al mondo, un potere insindacabile, un potere che sconfina nell'arbitrio. Ma è anche una riforma che sospende la prescrizione dopo il primo grado di giudizio, lo ritengo un obbrobrio. La prescrizione non è il luogo dell'impunità ma è la risposta al fallimento della giustizia". Carlo Nordio, magistrato oggi in pensione, parla apertamente - in un'intervista a Il Giornale - di tutti i dubbi su quella che è la riforma della Giustizia presentata dal grillino Alfonso Bonafede. "Innanzitutto non mi sembra si possa parlare di riforma, ma di parariforma, di riformina. Questa finirà indubbiamente per allungare i processi all'infinito. Nonostante la riforma fissi un termine per quanto riguarda la durata dell'indagine, non prevede che siano termini tassativi. Prevede solo sanzioni disciplinari per i magistrati che non chiudono i processi in termini ragionevoli, e questo non servirà a nulla". Leggi anche: Bonafede umiliato pure sul Fatto. In prima pagina così Non solo, la paura più grande per Nordio è il potere che i procuratori potrebbero ottenere: "Immensi. A loro sarà consentito di decidere quali reati debbano essere trattati per primi. Il rischio è avere nel Paese una giustizia disomogenea. Ogni procura seguirà un suo criterio". E così si rischia di avere arbitri senza arbitrio: "In realtà arbitrio senza arbitri - commenta -. Oggi, un magistrato, ha già ampi poteri discrezionali. Domani, con la riforma, aumenteranno. Quello affidato ai pm, sarebbe l'unico potere al mondo senza responsabilità correlate. Un rimedio esiste. Fare stabilire al Parlamento, che è eletto, quali indagini debbano avere priorità. Un catalogo fatto dal parlamento che se ne assume la responsabilità ma non un procuratore". 

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