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M5s, Massimo Bugani lascia: Di Maio è riuscito nell'intento di far fuori il grillino pro Dibba

Caterina Spinelli
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Il Movimento 5 Stelle perde pezzi. "Mi dimetto da vice-caposegreteria di Luigi Di Maio a Palazzo Chigi, e lascerò anche i ruoli di referente del Movimento in Emilia-Romagna e dei sindaci" dice Massimo Bugani al Fatto Quotidiano, mentre assicura che resterà consigliere comunale, "perché è convinto di aver svolto un grande lavoro in Comune". La scelta, spiega Bugani ("padrino" della piattaforma Rousseau), parte da lontano: "Poche ore dopo che auspicai unità tra Di Maio e Di Battista, mi chiesero di non rilasciare più interviste. E non capisco perché, visto che io non volevo certo mettere in difficoltà Luigi". Leggi anche: Di Maio vuole far fuori Massimo Bugani, il padrino di Rousseau Poi ancora: "In quella circostanza ho capito che il mio ruolo veniva messo in discussione e che non c'era più fiducia in me. E nel giro di qualche giorno mi hanno fatto sapere che il mio stipendio da vice-caposegreteria sarebbe stato dimezzato per contenere le spese". Lo strappo definitivo però si è consumato poche settimane fa, quando Bugani aveva criticato il ministro Danilo Toninelli per il sì al Passante di Bologna. "Mi hanno mandato un provvedimento con cui riducono il mio stipendio da 3.800 a 1.600 euro. Io non sono aggrappato ai contratti, e allora ritengo doveroso dare le dimissioni". Il leader pentastellato sembra averle tentate tutte per allontanare Bugani, così come preannunciato tempo fa. 

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