Giuseppe Conte a Salvini e Di Maio: "Se mi volete sfiduciare, venite a farlo in Aula davanti agli italiani"
Alla fine Giuseppe Conte prende atto, di fronte alle richieste di Salvini si riserva di decidere, senza però dimenticare che si trova di fronte a un bivio: la testa di Danilo Toninelli (quantomeno quella) in cambio della tenuta dell'esecutivo. Nonostante questo il presidente del Consiglio sembra tranquillo: "È un passaggio doloroso, sofferto, ma non era un voto sulla mia testa o sul governo. Il Parlamento è sovrano e ha deciso". Una decisione, quella sulla Torino-Lione che potrebbe cambiare drasticamente gli scenari. Anche per lo stesso Conte: "Se mi volete sfiduciare, venite a farlo in Aula, prendendovene le responsabilità davanti agli italiani" riferisce al leader leghista. Una dichiarazione - riferisce Il Giorno - che sembra più una minaccia per allontanare l'ipotesi dimissioni. Leggi anche: Matteo Salvini, Augusto Minzolini: "Ecco perché è così nervoso" Ma il capo dello Stato potrebbe non richiedere un passaggio parlamentare, ma dare luogo a una crisi pilotata e a un governo tecnico di minoranza che porti il Paese al voto entro ottobre. Tutta questa confusione mette i tre protagonisti del governo gialloverde in un limbo, nel quale nessuno sa bene cosa fare. Così Conte ha rimandato la conferenza stampa, fissata per giovedì 8 agosto alle 11.00, a data da destinarsi.