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Silvio Berlusconi, le condizioni a Salvini per l'alleanza. Retroscena: poltronissima alla Meloni, veto su Toti

Giulio Bucchi
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 Un posto per Giorgia Meloni c'è, per Giovanni Toti no. Il retroscena del Corriere della Sera sulla trattativa tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini per la futura alleanza elettorale in caso di voto anticipato si concentra soprattutto sulle richieste di Forza Italia al leghista. Gli azzurri pretendono "piena dignità", un rapporto quasi paritario anche se i numeri, sondaggi alla mano, confermano il divario ormai incolmabile tra Lega e FI.  Leggi anche: "No al voto anticipato, cosa deve fare ora". Una voce da Forza Italia: Salvini si salva solo così Gli uomini di Berlusconi continuano a sentirsi "la seconda gamba", a fronte della crescita di Fratelli d'Italia. Il Cavaliere "non solo non accetta veti sulla sua persona o su altri" ma sarebbe "pronto a candidarsi" per trainare il suo partito anche se, secondo altri retroscena, lascerebbe poi il seggio italiano per mantenere quello all'Europarlamento a Strasburgo. Sulle liste, il veto dei berlusconiani su Toti è totale: Salvini non deve allearsi con la nuova creatura del governatore ligure, fuoriuscito da Forza Italia dopo mesi di cruente polemiche. "Se vuole - è il commento sprezzante di qualche forzista su Toti -, la Lega gli faccia posto nelle sue liste". Ma si va oltre, ragionando addirittura sui posti e le poltrone del futuro governo di centrodestra: "Giustizia e Sviluppo Economico a FI, presidenze delle Camere a Meloni e Casellati".

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