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Sergio Mattarella, il piano per nominare Mario Draghi premier e compiacere Bruxelles

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Caterina Spinelli
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Sergio Mattarella ha detto sì pochissime parole in merito alla crisi di governo, ma le ha dette con grande chiarezza: "Niente governo tanto per fare. Serve una personalità capace di affrontare la complessità dei problemi italiani connessi a loro volta alla fragilità del sistema europeo". Tradotto? Dall'analisi del Corriere della Sera finisce per emergere il profilo di "Draghi, il cui nome da solo vale cento punti di spread. Il problema è verificare se i grillini reggerebbero un nome del genere". Allora si capisce come mai il Pd abbia bisogno di tempo, anche perché quel nome potrebbe essere pronunciato "solo se fosse una soluzione, non un'ipotesi. E solo se si verificasse una chiara condizione di praticabilità". Leggi anche: Mattarella, la rivelazione dell'amico Castagnetti: "Niente governo Pd-M5s" Nelle scorse settimane il nome di Draghi veniva citato solo dai maggiorenti dei partiti, nei conciliaboli riservati, mentre dalla fatidica giornata di mercoledì 20 agosto (con le dimissioni di Conte) ha preso a circolare anche nei capannelli dei senatori presenti al dibattito a Palazzo Madama, e in modo bipartisan. In fondo - prosegue Il Corriere - era a Draghi che si riferiva giusto un mese fa Renzi, quando sosteneva che "all'Italia servirebbe la guida di una personalità di statura internazionale", è a Draghi che con regolarità si appella lo stesso Berlusconi, ed è sempre stato Draghi lo spauracchio dei sovranisti e la manna per Bruxelles (in particolare Francia e Germania). L'idea che attraversa il Parlamento è che si possa riproporre a distanza di anni lo "schema Ciampi", il cui percorso politico rimase sempre dentro il perimetro delle istituzioni

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