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Rousseau, Dagospia: militanti della Lega votano per il "no", panico al quartier generale M5s

Davide Locano
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Bomba di Dagospia su Rousseau a poche minuti dalla chiusura del voto che deciderà le sorti del governo Pd-M5s: nascerà? Non nascerà? Alla fantomatica piattaforma l'ardua sentenza. Nel frattempo, diverse indiscrezioni su malfunzionamenti, la testimonianza della grillina espulsa che è riuscita a votare ugualmente, dunque il militante che si spende per il "no" in diretta a L'aria che tira, eppure il sistema si inceppa proprio nel momento in cui il voto doveva essere registrato, davanti agli occhi di una stupefatta Myrta Merlino. Leggi anche: Rousseau, Di Battista si espone Ora, eccoci alla bomba di Dagospia, secondo cui ci sarebbe "agitazione e mobilitazione anche da parte leghista per il voto on line sul governo del Conte Rosso". L'agitazione è ovvia, ma la mobilitazione perché? Presto detto, secondo Dagospia, diversi leghisti "dalla nascita del governo gialloverde si sono registrati sulla piattaforma (immaginando, come nel caso Salvini-Diciotti, che da quei voti dipendesse la tenuta della coalizione) e ora possono esprimere il loro no all'accordo". Se così fosse, scontato il fatto che se il voto si concludesse sul filo del rasoio la "pattuglia leghista" potrebbe davvero incidere sul futuro dell'esecutivo-inciucio. Una voce, quella rilanciata da Dagospia, che se si rivelasse vera metterebbe a nudo tutti i limiti del sistema di "democrazia diretta" che sarebbe fiore all'occhiello dei grillini. Sistema che però, come è noto da tempo, fa acqua da tutte le parti.

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