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Rousseau, la vera ragione del ritardo? Soldi, altro che la "democrazia diretta" del M5s

Davide Locano
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È il denaro, bellezza. Il risultato del voto sulla piattaforma Rousseau si è fatto attendere più del previsto. Molto più del previsto. Il M5s avrebbe dovuto rivelarlo poco dopo le 18, pochi minuti dopo la chiusura delle urne virtuali. E invece l'attesa si è protratta quasi fino alle 19. Poi la certificazione dell'inciucio col Pd, indicato da quasi l'80% degli aventi diritto sulla piattaforma digitale. Un "plebiscito", come ha detto Luigi Di Maio, il quale poi ha ancora sparato ad alzo zero contro Matteo Salvini. Immediata la risposta del leghista: "Mai col Pd. Non potrete scappare dal voto in eterno". Ma, si diceva: è il denaro, bellezza. Ci si riferisce al lungo ritardo nella comunicazione dei risultati. Nell'attesa, fiorivano le più disparate teorie: brogli, incursioni nel sistema, Enrico Mentana affacciava il sospetto di un attacco hacker all'ultimo respiro, problemi tecnici di varia natura, imbarazzo nel comunicare quel che era accaduto. E invece no. È il denaro, bellezza. Probabilmente il ritardo non era dovuto a nessuna delle ragioni elencate qui sopra. Ma al denaro, appunto. Leggi anche: "Scappate, ma durate poco": Salvini sfida l'inciucio Perché mai? Perché il risultato, il M5s, voleva veicolarlo per la prima comunicazione sul Blog delle Stelle, il sito di riferimento dei grillini e della Casaleggio Associati. E così è stato. Soltanto dopo la pubblicazione del risultato sul blog hanno preso la parola prima Luigi Di Maio, dunque il notaio Tacchini, infine Davide Casaleggio. Il ritardo, insomma, con discreta approssimazione era dovuto al fatto che il blog, a causa dell'enorme numero di accessi simultanei, era andato in crash. Era irraggiungibile e non aggiornabile. E - crash o non crash - di accessi il Blog delle Stelle ne ha registrati tanti. Anzi, tantissimi. E gli accessi significano denaro, introiti pubblicitari. È il denaro bellezza. Insomma, un'ora e mezza di ritardo probabilmente per... ragioni pubblicitarie. Eccola, la "democrazia diretta" con cui si riempiono la bocca Di Maio, Casaleggio e compagnia cantante. Altro che democrazia diretta: business. Una vicenda grottesca, da barzelletta, con l'Italia in attesa per un'ora e mezza perché un blog era in crash, quando con assoluta probabilità il risultato nel M5s era già noto, ma non riuscivano a "caricarlo" sul sito perché, semplicemente, non funzionava più. Roba da barzelletta. Il perfetto prologo per un governo spaventoso, quello che si può considerare senza troppa paura di sbagliare il più a sinistra che la nostra Repubblica abbia mai avuto.

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