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Silvio Berlusconi, "50 parlamentari pronti a lasciarlo". Manca solo il segnale di via libera di Mara Carfagna

Caterina Spinelli
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I numeri di Forza Italia non sono dei più rassicuranti e così gli azzurri cercano ripari altrove. Sarebbero cinquanta i "peones" pronti a salpare in porti diversi come quello della Lega e di Fratelli d'Italia. Ma il grosso dei parlamentari forzisti, complessivamente 161, resta fedele a Silvio Berlusconi e, perfino se il partito sopravvivesse, loro tornerebbero a casa. "Dovete baciarvi i gomiti per quanto siete fortunati. Se fossimo andati a votare, in Parlamento di voi non ne sarebbe ritornato uno" ha detto il Cav ai suoi lasciandosi andare a più di quanto dovuto. Leggi anche: Brunetta indignato con Salvini e Calderoli: "Hanno deciso senza Forza Italia" Non solo, da giorni - riferisce La Stampa - aleggia l'ipotesi di gruppi parlamentari autonomi. A metterli in piedi sarebbero i più insofferenti nei confronti di Salvini con l'alta benedizione (si garantisce) di Gianni Letta. Sofferenti che, chi tiene il conto, arriverebbero per il momento a 25 deputati e almeno 15 senatori. Complessivamente, più di quanti ne metterebbe insieme lo stesso Renzi, e non meno determinanti per garantire che non si torni a votare prima del 2023. Se questi berlusconiani dissidenti non sono già passati all'azione è perché aspettano un segnale dalla figura che sarebbe meglio in grado di rappresentarli, cioè Mara Carfagna. La quale esclude trattative con Renzi e nega di preparare un'altra scissione dopo quella di Giovanni Toti, ma nemmeno accetta che Forza Italia resti in mano alla squadra di comando attuale (Antonio Tajani, Anna Maria Bernini, Mariastella Gelmini e Niccolò Ghedini). 

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