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Andrea Marcucci, il senatore Pd che può far esplodere il governo. Di Battista e il sospetto di Di Maio

Giulio Bucchi
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"Tenetelo a bada". Nel Pd non hanno apprezzato l'uscita libera di Alessandro Di Battista, che su Facebook ha invitato i grillini a non fidarsi di Matteo Renzi e dei democratici. L'invito di Andrea Marcucci, renziano rimasto al Nazareno (uno dei "pali", per dirla con le parole di Dibba) non viene raccolto alla Casaleggio & Co, anche se un retroscena del Corriere della Sera descrive Luigi Di Maio non sorpreso, ma di certo "allarmato" dal siluro del suo (ex?) amico. Agli alleati i 5 Stelle fanno sapere che nel Movimento "esiste libertà di pensiero e di opinione" ed è un messaggio nemmeno tanto cifrato su quanto ci attende: "L'Alessandro Furioso - sottolinea ancora il Corsera - continuerà a bombardare il Nazareno e la nuova casa di Renzi". Leggi anche: "La scelta di Matteo è sbagliata". Il renziano Marcucci (in lacrime) resta nel Pd Proprio Marcucci potrebbe presto diventare un problema per il governo giallorosso: rimasto presidente dei senatori dem, ma ancora vicino all'ex premier, un fatto che "potrebbe renderlo strada facendo meno affidabile agli occhi di Di Maio, il quale di certo non ha apprezzato il riferimento del capogruppo all'ala radicale dei 5 Stelle come all'altra mina che, oltre a Di Battista, minaccerebbe il governo". Di Battista, dal canto suo, non allenta la tensione: "Io da fuori farò le mie battaglie. Non voglio destabilizzare nessuno...". Difficile credergli, visto che basta una buccia di banana a mandare gambe all'aria il premier Giuseppe Conte e la sua fragilissima maggioranza. 

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