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Giorgia Meloni spietata, prima ospita Conte poi lo sbugiarda: "Non sarà mai uno statista, è un maggiordomo"

Giulio Bucchi
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Sabato cortese, domenica spietata. Giorgia Meloni chiude Atreju, la festa di Fratelli d'Italia all'Isola Tiberina di Roma, svelando la vera identità di Giuseppe Conte, ospite qualche ora prima della kermesse. "Lo ringrazio umanamente per essere venuto qui, anche se lo avevamo invitato quando era premier di un altro schieramento - esordisce la leader di FdI sul premier -. Politicamente, invece, trasformismo e spregiudicatezza per me non saranno mai doti da statista. Un condottiero che cambia schieramento è un traditore, perché un politico che fa lo stesso è considerato uno statista?". Domanda provocatoria, ma fino a un certo punto. "Fino a poche settimane fa veniva bollato come un burattino, è improvvisamente diventato un grande statista. Un premier perfetto per un governo che piacesse a Francia e Germania, obbediente ai loro diktat, un perfetto maggiordomo in guanti bianchi".  GUARDA IL VIDEO - "Quando brinderemo". Lollobrigida rompe la tregua della Meloni, a valanga contro Conte "Non riesco a rassegnarmi che tutto debba essere così squallido - prosegue durissima -. Un Conte che fa il capo del governo con la Lega e due giorni dopo lo fa con la Boldrini. Forse Trump aveva ragione quando l'ha chiamato Giuseppi, sono due".  

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