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Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, è già resa dei conti sulle tasse: il grillino svela il bluff del premier

Giulio Bucchi
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È già resa dei conti nel governo sulle tasse, con Luigi Di Maio che frena gli entusiasmo del premier Giuseppe Conte. Ospite a Lecce di Maurizio Landini nella festa della Cgil, Conte tira dritto sul Green New Deal, il piano per riconvertire l'industria in chiave sostenibile che si traduce in nuove tasse per gli italiani, da quella sulle merendine e le bevande gasate ai viaggi in aereo fino al diesel. "Dobbiamo rassicurare il sistema industriale che noi abbiamo un piano. Già da questa manovra economica lavoriamo in questa prospettiva. Gli investimenti industriali hanno bisogno di chiarezza, non possiamo permetterci segnali contraddittori. Noi vogliamo realizzare e perseguire un Green New Deal, pensiamo a riorientare il nostro sistema produttivo verso l'economia circolare, con progressività. Vogliamo lasciare ai nostri figli e nipoti un Paese più sostenibile".  Leggi anche: Nuova tasse su aerei e alimentari, ecco la "rivoluzione fiscale" di Conte Secca risposta via Facebook dal leader del Movimento 5 Stelle, nonché ministro degli Esteri. "Fermi tutti. Noi abbiamo come obiettivo quello di abbassare le tasse, non di aumentarle. E secondo me è totalmente sbagliato scatenare un dibattito ogni giorno per parlare di nuovi balzelli". Un governo, continua il leader pentastellato, "che pensa ai cittadini lavora per bloccare l'aumento dell'Iva, che avrebbe comportato una spesa di più di 500 euro a famiglia, l'anno prossimo. Ed è questo governo che noi sosteniamo. Un governo che vuole fare il bene delle persone toglie tasse sul lavoro per permettere alle imprese di assumere nuova gente. Ed è così che avrà i nostri voti in Parlamento". "Sull'ambiente - prosegue un minaccioso Di Maio - un governo degno di questo nome premia chi non inquina e disincentiva chi se ne frega. Ma tutto deve prevedere una transizione su un arco temporale di anni e permettere di convertire i propri stili di vita e le produzioni industriali e aziendali". "Qualcuno dirà - conclude Di Maio - che stiamo dando un ultimatum al governo. Ma io non sono stato eletto per passare le mie giornate a dire che non è cosi'. A noi interessa parlare chiaro e portare a casa i risultati. E sempre per parlare chiaro, mercoledì alla Camera si decide quando calendarizzare l'ultimo voto sul taglio dei parlamentari. Ci aspettiamo tempi rapidi e zero scuse".

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