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DiMartedì, Sallusti contro la Boldrini: "Parlare di Ius culturae solo quando la situazione sarà controllata"

Caterina Spinelli
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"Starei attento a dire più sicurezza: questi bambini non sono una minaccia, è il contesto che può diventare una minaccia. Dobbiamo accertarci che questo contesto sia sotto controllo. Il quartiere ghetto di Bruxelles, che era diventato un focolaio di terroristi, dovrebbe essere una lezione". Alessandro Sallusti commenta così, ospite a DiMartedì, la proposta dello Ius culturae. Il provvedimento che permetterebbe ai bambini stranieri di ottenere la cittadinanza italiana al 12esimo anno d'età, purché abbiano completato un ciclo di studi o seguito un corso di formazione professionale.  Leggi anche: Ius culturae, ecco la fronda di Forza Italia che lo approva A replicare alla dichiarazione del direttore del Giornale, Laura Boldrini da sempre paladina degli immigrati: "Infatti, non bisogna creare ghetti: devi fare sentire qualcuno parte della società pienamente, non messo da parte. Come si fa a non capire che un ragazzino se si sente come tutti gli altri, sarà e si comporterà come un vero italiano". Ma Sallusti non cambia idea: "Oggi questi bambini per avere la cittadinanza devono aspettare i 18 anni, immagino che si possa ragionare sull'anticipare ma bisogna ragionare a bocce ferme e con la situazione sotto controllo come ora non mi sembra che sia: prima riportiamo la situazione dell'immigrazione sotto controllo e poi affrontiamo il problema, nel frattempo questi bambini non perdono nessuna tutela".

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