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Luigi Di Maio contro Salvini sugli sbarchi: "Deve tacere, con lui al Viminale...". Si auto-umilia da solo

Giulio Bucchi
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Sulla redistribuzione dei migranti Matteo Salvini attacca il governo e Luigi Di Maio risponde, andando però a sbattere contro un'evidente auto-critica. "È bene che in questi casi taccia invece di fare propaganda", è il consiglio del leader M5s a quello della Lega. "Noi stiamo affrontando il tema dei migranti con il decreto sui rimpatri, perché prima eravamo all'anno zero". Con Salvini al Viminale, denuncia Di Maio, "arrivavano continuamente barchini e sbarcavano migranti, le ong erano il 10%, il 90% erano piccole imbarcazioni". Peccato che Salvini sia stato vicepremier insieme a Di Maio e che i 5 Stelle, al governo con il Carroccio, non abbiano mai alzato una lamentela.   Leggi anche: "Nessuno ha la bacchetta magica". Migranti, la Lamorgese sbriciola l'illusione di Di Maio Questo, in sostanza, il commento di uno sconcertato Gian Marco Centinaio, in diretta a Sky Tg24: "Di Maio non arriva da Marte o da Plutone, era ministro di quel governo e ha condiviso con noi tutta l'azione dell'esecutivo - sottolinea il leghista, ex ministro del Turismo e Politiche agricole -. Sparare a zero sugli ultimi 14 mesi è poco brillante. Noi non apriamo la pagina triste di tutti i dossier ancora aperti al Ministero dello Sviluppo economico, il niente che è stato fatto da lui è sotto gli occhi di tutti".

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