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Salvini e Renzi da Vespa, Brambilla era lì: "Cosa gli ho visto fare prima della diretta". Nemici per finta?

Giulio Bucchi
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Nemici per finta, Matteo Renzi e Matteo Salvini. In studio a Porta a porta, i leader di Italia Viva e Lega se le sono date di santa ragione, per la gioia di Bruno Vespa e Raiuno. Ma lontano dalle telecamere, suggerisce il direttore del Quotidiano nazionale Michele Brambilla, il loro rapporto era molto meno astioso. Quasi amichevole, sicuramente collaborativo. E l'opinione di Brambilla non è da poco, visto che era uno dei due giornalisti (l'altro, il direttore della Stampa Maurizio Molinari) in studio insieme ai due litiganti.   Leggi anche: "Tu hai il 4%, sai che cosa sei?". Salvini umilia Renzi in studio da Vespa "Sembravano l'uno la copia dell'altro, i due Mattei", ironizza il direttore nel suo editoriale. A cominciare dai vestiti blu, passando per gli slogan e gli auto-spot, la retorica molto social spesa anche in tv, la quasi ostentata rimozione del tema-governo anche se i due sembrano avere un obiettivo comune: "Far sloggiare il professor Giuseppe Conte da Palazzo Chigi".   "Visti da vicino ieri sera, ci sono parsi così: Renzi è stato più cattivo e più efficace, ma è il primo a sapere di non aver tolto a Salvini neppure un voto - suggerisce ancora Brambilla -. Magari ne ha guadagnati un po' per lui, di voti: ma non ha scalfito il consenso di un rivale che con il popolo di oggi è più in sintonia". "Ci resta tuttavia, della serata di ieri, un'immagine. Quella dei due Matteo che, prima del duello tv, si prendono sottobraccio e si appartano per qualche secondo, parlottando a bassa voce". Chissà cosa si sono detti.

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