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Umbria, ecco chi ha votato per la Lega di Matteo Salvini: altro che ricchi, il peggior schiaffo per il Pd

Davide Locano
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Altro che populisti. Gli elettori della Lega, al massimo sono popolari, nel senso di appartenenti al popolo. Lo stesso che una volta votava per il Pci e si affidava ai sindacati e che oggi si rivolge a Matteo Salvini e al suo partito. A dirlo è l'analisi dei flussi di voto dell' Umbria elaborata dalla Swg. Secondo questo studio gli elettori umbri del Carroccio sono operai, donne (in maggioranza casalinghe), giovani e appartenenti al ceto basso, ovvero quelli che più di tutti hanno sentito la crisi e che si sono sentiti abbandonati dalla sinistra e buggerati dal Movimento Cinquestelle. Buone percentuali di voto arrivano anche dai over 64, dal ceto medio (soprattutto piccoli e medi imprenditori) e dai lavoratori autonomi. Tutto merito di Salvini? Sì e no. Sì perché, ormai è chiaro, il Capitano è l' unico in questo panorama politico in grado di intercettare non solo la pancia, ma soprattutto i bisogni reali degli italiani. Prova ne è che in un' altra analisi del voto umbro, il tema considerato forte del Carroccio, l' immigrazione, ha pesato nella scelta di voto solo per il 9%, mentre quelli legati a occupazione e giustizia sociale hanno fatto registrare percentuali a due cifre. Poi c' è l' altra faccia della medaglia, quella dove Salvini c' entra, ma fino a un certo punto: parliamo dell' affidabilità ormai consolidata della Lega di governo. Le performance di Lombardia e Veneto, così come le centinaia di Comuni amministrati da Carroccio e centrodestra, hanno convinto anche i più riottosi che della Lega ci si può fidare. Leggi anche: Ecco perché ora Paragone difende Luigi Di Maio «ENTRATO NEI CUORI» La composizione del voto umbro (ma lo schema è sovrapponibile un po' in tutta Italia) piace molto a Matteo Salvini: «È bello sapere di essere entrato in tante case, in tante fabbriche, in tanti negozi. Insomma, in tanti cuori», commenta nella diretta facebook serale. E proprio nella mezz' ora di chiacchierata in rete, Salvini parla dei temi che più interessano i cittadini e che vedono in forte crisi il governo giallorosso, quello che «gratta, gratta, sotto Conte, Di Maio e Zingaretti c' è solo la vecchia ideologia di sinistra: tasse, immigrazione e manette». Certo, il leader della Lega parla di migranti («Se la Lamorgese incontra le Ong, cosa può aspettarsi se non la ripresa degli sbarchi...»), ma la sua attenzione è ad altri temi. Alla giustizia («la riforma di Bonafede è sparita dai radar. Chiameremo Chi l' ha Visto»), al lavoro che l' esecutivo non tutela: «Oggi a Roma c' era il tavolo sulla Treofan di Terni con 150 posti di lavoro a rischio. Daremo battaglia per loro, ma anche per i 15mila posti dell' Ilva in bilico a causa di un governo ideologico e anche per i mille della Whirlpool». Duro l' attacco anche sulla disabilità, dimenticata da Conte: «In manovra non c' è nemmeno un euro in più. Vergogna!». LA CAMPAGNA D'EMILIA Salvini ieri ha lanciato anche la "Campagna d' Emilia". Partirà domani (ore 18) da Parma, ma il primo grande appuntamento di popolo sarà il 14 novembre al PalaDozza di Bologna: «Per iniziare a costruire una regione dove possano lavorare tutti e non solo chi ha le tessere giuste - tuona -. Una regione che sappia guardare al futuro, come farà anche la Calabria». Ma è chiaro che nel mirino c' è soprattutto la regione rossa. Per questo Salvini annuncia: «Se volete aiutarci nella campagna elettorale, scriveteci alla mail [email protected], vi contatteremo». L' ultimo pensiero di Salvini è per gli "amici" «Fazio, Saviano, Report. Grazie per il sostegno che ci regalate. Non smettete...». di Fabio Rubini

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