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Giuseppe Conte e il caso Mes, la metà dei grillini tace: il piano per fermare Luigi Di Maio

Caterina Spinelli
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Nonostante tutto il Movimento 5 Stelle sia coeso contro il patto segreto presumibilmente firmato da Giuseppe Conte, è il leader a forzare particolarmente la mano. Un dettaglio che non è passato inosservato al Giorno che ha visto, nelle dichiarazioni dei deputati grillini, la manina di Luigi Di Maio: "Il Parlamento aveva dato un mandato preciso al presidente del consiglio. La discussione sul Mes dev'essere trasparente - tuonavano in coro al Ministero delle Finanze -. Chiediamo al capo politico di far convocare un vertice di maggioranza perché non siamo d'accordo". Detto fatto: il summit si farà venerdì.  Leggi anche: Claudio Borghi, il dialogo osceno di Conte sul Mes: "Hai tutto? Burro, vaselina?" Il motivo? Pare proprio che il titolare della Farnesina abbia sentito puzza di bruciato e tema di perdere il posto in favore di Conte. Non a caso i primi a chiedere chiarezza sulla riforma Mes, adoperando questo caso come una clava, sono proprio i parlamentari vicini a Di Maio. D'altro canto però ci sono quelle aree che si tengono ben lontane dal capo politico e che tentano la carta della derubricazione del tutto a un incidente minore, quasi a ordinaria amministrazione. Come se mettere mano, in totale segretezza, a un accordo che può cambiare le sorti del Paese sia l'atto più legittimo di tutti. 

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