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Alessandro Di Battista fatto fuori da Beppe Grillo, il retroscena: addio M5s, l'ipotesi è sul tavolo

Davide Locano
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L'incontro tra Luigi Di Maio e Beppe Grillo avvenuto sabato a Roma non solo ha segnato il commissariamento del capo politico da parte del capo comico, ma anche il nuovo tramonto della stella di Alessandro Di Battista. Tornato in auge come potenziale capetto del M5s per il dopo-Di Maio, tanto che lo stesso Giggino avrebbe detto che dopo di lui "c'è soltanto Dibba", è stato rispedito in soffitta a tempo record. Ora comanda Beppe Grillo e Grillo dice: alleanza col Pd. Per Di Battista, insomma, non c'è spazio. E il diretto interessato non sembra averla presa benissimo. Delle sue parole ne dà conto il Corriere della Sera in un retroscena: "Rimarrò a Roma ancora per qualche giorno, il tempo di risolvere alcune questioni di famiglia, che in questo momento vengono prima di altre cose (ha recentemente perso la madre, ndr). Poi ripartirò per l'Iran". Insomma, Di Battista prende ancora le distanze da un M5s da cui si sente sempre più lontano e che potrebbe anche lasciare, prima o poi. Per adesso, la destinazione è l'Iran. E la leadership del Movimento, ammesso e non concesso che vi resti (i rapporti con Davide Casaleggio rimangono comunque eccellenti) è un'ipotesi per un futuro che è tutto tranne che prossimo. Leggi anche: "Cosa cambia Di Battista leader": il terrore di Graziano Delrio

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