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Luigi Di Maio e le perquisizioni a Open di Renzi: "Non è la prima volta". A gennaio salta il governo?

Giulio Bucchi
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Le perquisizioni nella sede della fondazione Open di Matteo Renzi a Firenze diventano un problema politico. È Luigi Di Maio a cavalcare la notizia sui "presunti finanziamenti illeciti ai partiti". "Oltre al traffico di influenze illecite, sarebbero contestati anche i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio - sottolinea il leader di M5s sull'inchiesta fiorentina -. Non è la prima volta che succede una cosa simile. È evidente che c'è un problema serio per quanto riguarda i fondi e i finanziamenti che ricevono i partiti che finalmente abbiamo disciplinato con la nuova legge anticorruzione".   Leggi anche: I contatti con Renzi e Boschi, Conte sempre più lontano dal M5s Da qui l'accelerazione che rischia di far saltare la maggioranza di cui anche Renzi fa parte: "Lo abbiamo chiesto in più occasioni e continuiamo a farlo oggi: serve subito una commissione d'inchiesta sui fondi ai partiti. Lo chiederemo nel contratto di governo che vogliamo far partire a gennaio. Si chiami patto, contratto, accordo, l'importante è che ci siano i contenuti. Questo governo durerà tre anni - conclude Di Maio mettendo sul tavolo quello che sembra un diktat -, se le forze politiche di governo saranno compatte e se garantiremo la massima trasparenza sulla gestione di fondi pubblici e privati".

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