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Giuseppe Conte, la mossa per tenere in piedi il governo: "Non verifica ma rilancio, agenda 2023"

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Caterina Spinelli
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Giuseppe Conte riempie la propria agenda con la speranza di non dover finire il mandato in anticipo. "Un primo traguardo - riferisce con qualche soddisfazione al Corriere della Sera - lo abbiamo già raggiunto". Si tratta dei 100 giorni dalla creazione del governo giallo-rosso, "lo sprint - come lo chiama Conte - dei 100 metri". La maratona però non è finita, perché "servono riforme strutturali per cambiare davvero il Paese, serve un rilancio". Riforme che richiederanno inevitabilmente un gioco di squadra di cui Pd e Cinque Stelle fino ad ora non si sono fatti promotori. "In soli 100 giorni abbiamo messo in sicurezza il Paese e i risparmi delle famiglie ha proseguito il presidente bis -. Abbiamo sterilizzato 23 miliardi di Iva, abbassato tre miliardi di tasse ai lavoratori, restituiremo tre miliardi agli italiani che utilizzeranno la moneta elettronica. Abbiamo più fondi per Comuni, famiglie, disabili e non autosufficienti, forze di polizia e vigilia del fuoco". Leggi anche: Sergio Mattarella, boato al Colle: già scritta la data della crisi di governo. Il retroscena fa tremare Conte Eppure, quello a cui la scena politica ha assistito sono continui litigi che minano l'intera maggioranza e che creano nei cittadini non poca incertezza. Se n'è accorto pure lui che ha deciso di accogliere la richiesta del Pd di "verificare la tenuta del governo". A gennaio però, una volta che la legge di Bilancio e le priorità sono già state messe nel cassetto. "Più che di una verifica - tiene a specificare - si tratterà di un rilancio, perché ora serve correre insieme". Una rassicurazione? Niente affatto visto e considerato che la crisi è dietro l'angolo e su questo Conte è irremovibile: "Qualsiasi cosa non starò appeso perché non è nel mio carattere". Più chiaro di così. 

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