Sardine, CasaPound: "Diktat assurdo, andiamo dove ci pare"
Roma, 10 dic. (Adnkronos) - "Se è una piazza aperta e se per qualcuno, come il leader romano Ogongo, non c'è nessun problema" riguardo alla presenza di CasaPound "immagino che non ci siano problemi per tanti altri. Mi pare assurdo che un movimento già inizi con i diktat di leader e poi questi leader chi li ha nominati? Sono stati eletti democraticamente da un consesso di sardine?". Lo afferma all'Adnkronos Simone Di Stefano, uno dei leader di CasaPound, commentando lo stop arrivato, in un post sulla pagina Fb di '6000 Sardine', firmato dai 4 'fondatori' di Bologna, alla presenza di esponenti della tartaruga frecciata in piazza. "Mi pare che nulla osti alla nostra partecipazione, saremo invisibili, senza bandiere. Tanti dei nostri saranno là, noi andiamo dove ci pare, come abbiamo sempre fatto, per portare le nostre idee", sottolinea Di Stefano. "E' un movimento interessante, non è che quattro persone decidono per un movimento che vuole essere di popolo, spontaneo e libero - osserva Di Stefano -. Noi, comunque, ci andremo anche sulla base delle parole di Ogongo. Sono convinto che nessuno di noi sarà allontanato con la forza da una piazza libera e democratica". Il fatto che le sardine si dividano sulla presenza di Casapound in piazza "non è un bene. Ed è la conseguenza di una mancanza di proposta politica. Ci si accomuna sulla base di cosa si deve fare. Quello delle sardine è un movimento di giovani, alcune delle nostre proposte, come ad esempio quella del mutuo sociale, nelle sardine può trovare casa. Le sardine hanno detto che vogliono interrompere la narrazione politica: anche noi vorremmo che si parlasse di idee, ma sulle idee le sardine devono uscire allo scoperto".