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Matteo Renzi, crisi di nervi dopo il terribile sondaggio: "Così hanno fermato Italia Viva"

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Caterina Spinelli
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I risultati che Matteo Renzi sperava di raggiungere con il suo nuovo partito, Italia Viva, sono ancora molto lontani. Fanno sorridere le parole pronunciate dall'ex dem il giorno in cui lasciò il Pd per nuovi porti, quelle in cui affermava "di arrivare in breve tempo alla doppia cifra". Proprio così, a mesi di distanza, Iv ha subito solo continui cali. Il motivo? Secondo Renzi è tutto frutto di un complotto. Almeno questo è quello che ha riferito all'amica Maria Teresa Meli del Corriere della Sera. "Non è affatto detto che il governo regga - ha subito tuonato -. Siamo arrivati al punto che volevano aumentare le tasse per fare un dispetto a me. Pazzesco. E poi se si tratta di stare insieme per litigare da mane a sera, allora meglio il voto. Io non lo voglio, però quello che dovevo fare l'ho fatto". Secondo il fu rottamatore, infatti, il merito di aver dato vita a questo strampalato esecutivo è il suo, ma non solo: "Ho bloccato l'aumento dell'Iva e i microbalzelli, perciò se ci costringono siamo pronti".  Leggi anche: Renzi replica a Formigli: "Difesa della privacy soltanto per gli amici?" Ormai le parole dell'ex premier non sono più avvertite come minacce. I sondaggi lo vedono talmente a ribasso in termini di consensi (Iv non riesce a schiodarsi dal 4,5 per cento quando va bene) che il Partito democratico sembra non prenderlo nemmeno più in considerazione. Ma non è tutto perché a minare la solidità renziana ci pensa pure il taglio ai parlamentari che rischia di ridurre al minimo le sue future truppe parlamentari. Per questo motivo ogni alchimia su una nuova legge elettorale non sfavorevole al neonato contenitore viene valutata come un dispetto: "Il modello spagnolo lo vuole solo Orlando per spaventare me". Renzi sembra soffrire delle manie di persecuzione che colpiscono tutti i leader ormai alla frutta. 

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