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Sardine travolte dall'effetto Boris Johnson: quello che non capiscono su Salvini e Meloni

Giulio Bucchi
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Boris Johnson ieri è andato dalla Regina Elisabetta, felice come una Pasqua, con un brio che trasmette al suo popolo ma anche a noi la certezza di tempi nuovi, e ha ricevuto il mandato di formare il governo. Il popolo britannico ha scelto. Di solito si fa così in democrazia. È la conseguenza della matematica. Il suo partito - i Conservatori, più semplicemente i Tory - ha conquistato una maggioranza alla Camera dei Comuni schiacciante: 364 seggi su 650, contro i 203 dei Laburisti di Jeremy Corbyn. In termini di voti popolari fa 43 per cento contro 32. Il 31 gennaio, cascasse il mondo, come stabilito dal referendum del giugno del 2016, si attuerà pertanto la Brexit, nelle forme che il buon senso e i comuni interessi stabiliranno tra Unione Europea e Regno Unito.  Leggi anche: Anche Santoro in piazza con le sardine a Roma. "Meloni e Salvini come Hitler" Il terrorismo economico sulla rovina di entrambi i soggetti, con la prefigurazione di un' Apocalisse dei mercati, è stato smentito da un indicatore più preciso dei barometri: la sterlina ha migliorato le sue quotazioni, senza che l' euro sia precipitato. Le borse mondiali non sono state tramortite. Signori, la vita continua, e ci sentiamo persino meglio. Qualcosa accade nel mondo, la politica non è solo un contagio di colera come in Italia, i popoli possono uscire dal lazzaretto in cui il pensiero unico vuole confinarli. Da qualche parte i popoli decidono. Spostano i mobili, ordinano traslochi con la perentorietà della libera decisione presa a maggioranza. Con una Regina che non si permette di spostare di un millimetro la direzione che il popolo, più sovrano di lei, vuole imprimere al proprio destino. Facce italiane - Abbiano trascritto i risultati, benché siano già ultra-noti, perché così si usa, ma anche per stamparceli in testa. Contro i fatti non ci sono argomenti. Ma più interessanti dei numeri britannici sono le facce italiane e quelle europee. Scopriamo che sono vecchissime. Gli è cascato il cerone dalle guance. È una beffa semantica. Il progressismo si rivela grinzoso come il muso rinsecchito di una mummia. La sinistra è una strega vecchia. Voleva prestare al popolo inglese la scopa per tornare indietro, per rinnegare la voglia di cambiare. Al contrario i conservatori, proprio nel momento in cui si tengono stretti i valori propri della civiltà nazionale, raccolgono il consenso dei dimenticati, della gente delle periferie urbane ed esistenziali, di quelli il cui parere è perennemente ridicolizzato e i cui leader sono trattati come clown ignoranti, solo perché lontani dai circuiti dell' avanguardia con i water d' oro. C' è una mestizia dei governanti che le eleganti parole di circostanza non bastano a cancellare dai volti. Eh sì, gli occhi e le pieghe delle labbra di lorsignori al comando del vapore politico e massmediatico contraddicono le frasi mielose con cui cercano di ingurgitare il fiele. Hanno poco da consolarsi a sinistra. tutti contro corbyn Cercano invano di dare la colpa al povero vetero comunista Corbyn, antisemita e nemico della proprietà privata. Vedrete, già adesso, ma specie nei prossimi giorni cercheranno di farne il capro espiatorio. Magari avesse perso - come ora provano a girare la frittata - solo costui. È stata travolta tutta l' Invincibile Armata che conglomerava in una battaglia globale i cosiddetti progressisti politici, filosofici, religiosi, massmediatici, globalisti, il cui grido in lingua italiana suona così: «Sardine di tutto il mondo unitevi!». Essi ed esse appaiono oggi per quello che sono, sardine scadute, guizzano in un brodo rancido, vomitato dagli elettori. Ovvio, le flotte progressiste di sommergibili e idrovolanti si ricomporranno in fretta, hanno denaro e casematte inossidabili di potere, ma bisogna trarre lezione da questo momento in cui gli spocchiosi macroniani, i baldanzosi clintoniani rinculano. Fissiamo qualche punto. 1. Le fake news sono impotenti contro l' evidenza del bene e del male, del vero e del falso. In questi tre anni e mezzo siamo stati assaliti da ondate di reportage in cui si mostrava la rovina dell' economia inglese. I leader favorevoli alla Brexit sono stati oggetto di campagne denigratorie ostinate. La volontà di staccarsi dall' Ue è stata descritta come volontà barbara di uscire dal consesso umano. Si è insistito attraverso servizi televisivi e reportage giornalistici ad enfatizzare le manifestazioni londinesi contro la Brexit, descritte come infallibile segno del ripensamento delle masse inglesi. Dinanzi ai sondaggi che mostravano la determinazione dei britannici a scegliere i Conservatori si è puntato alla character assassination di Boris Johnson. Trattato come un beone, dongiovanni da strapazzo, ingordo di tutto, violento in famiglia, abbandonato dai parenti. Insomma un folle. Un po' come si era cercato e si cerca di fare con Trump e Putin per ridurli a maschere ridicole e pericolose (al contrario infinito rispetto, e tanti inchini al cinese Xi). In salsa italiana, lo stesso trattamento è stato riservato a Salvini: il Papeete, il mojito, la pancia nuda in spiaggia, il rosario, i selfie, in un frullato demenziale in cui affogarlo. Ora, visto che cresce nei consensi, ci stanno provando con la Meloni, vedi Espresso. Negli ultimi giorni il Corriere della Sera è arrivato a prevedere un ribaltamento dei sondaggi e una vittoria in fotofinish di Corbyn. Un metodo antico. Ricordo che ancora nel 1980 i giornali e le tivù progressiste inventarono una risalita clamorosa di George McGovern nei confronti di Ronald Reagan: panzana smentita dal popolo. Idem stavolta. 2. Chiunque abbia una qualsiasi percezione di inferiorità culturale o morale, verso i fautori del politicamente corretto, che si scalmanano contro un antifascismo che non esiste, scendano dal nostro pullman. C' è un vento allegro della storia che gonfia le vele. Non c' è nulla di cupo o retrogrado nel rivendicare l' identità, i simboli della tradizione, la conservazione dell' essenza patriottica e persino un po' nazionalistica. A sinistra c' è una vecchiaia senza saggezza, un giovanilismo tardone. Sarebbe il caso che Sergio Mattarella - lo diciamo con il massimo rispetto - meditasse l' articolo 88 della Costituzione: «Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere». Qualcosa si può imparare dalla più antica democrazia del mondo, che di più nuove non ce n' è. British style. di Renato Farina

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