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Nicola Zingaretti non completa la segreteria del Pd, la prova: tutto pronto per le elezioni

Marco Rossi
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Al Nazareno si respire aria di campagna elettorale. Il Pd si prepara. Lo scrive il Giornale in edicola martedì 24 dicembre. Michele Meta, il capo della segreteria politica di Nicola Zingaretti, ha presto il posto di comando: da giorni incontra dirigenti e segretari regionali per avere un quadro chiaro in caso di urne anticipate. Meta raccoglie spunti e richieste di parlamentari (ex), consiglieri regionali e amministratori locali. Iniziando a mettere punto una bozza delle liste dem nelle Regioni. Incastrando nomi e correnti. L' obiettivo del lavoro di Meta è essere pronti in caso di strappo. Il secondo indizio che il Pd non esclude del tutto le elezioni anticipate è la decisione del leader del Pd Zingaretti di non completare la segreteria nazionale. Al vertice del partito andrebbero sostituiti i dirigenti dem entrati nell'esecutivo. Non c'è fretta, scrive Pasquale Napolitano, di completare la squadra. Per approfondire leggi anche: Nicola Zingaretti, l'appello alle Sardine a Mezz'ora in più All'orizzonte c' è il rischio di andare al voto nel 2020. La priorità è un'altra: allestire liste forti per essere competitivi nella sfida con il centrodestra. Il terzo indizio è l'accelerazione su Giuseppe Conte: Zingaretti ha praticamente aperto la strada, provocando la dura reazione dei renziani, all'investitura di Conte come candidato premier della coalizione di centrosinistra. C'è la richiesta di una lista Conte in caso elezioni anticipate. Il segretario dem ha ribadito un concetto: il capo dell'esecutivo non sarà un candidato in quota dem. Ma dovrà portare il suo contributo, in termini di parlamentari e candidature, alla coalizione. Strada su cui il presidente del Consiglio sta iniziando a muovere i primi passi.

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