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Giuseppe Conte come Nicola Zingaretti, in Emilia Romagna vince chi non combatte

Gabriele Galluccio
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A differenza di quanto accaduto in Umbria, dove la Lega aveva vinto clamorosamente ribaltando gli alleati del governo giallorosso, Giuseppe Conte non si è visto né sentito nel voto in Emilia Romagna. E per questo il Fatto Quotidiano lo ritiene uno dei vincitori grazie alla "scelta di non combattere". "Nessuna foto di Narni - scrive Wanda Marra - nessun intervento forte nella contesa dell'Emilia Romagna. Conte ha deciso di giocare il ruolo del leader super partes, del premier gradito agli italiani, del baluardo della democrazia (moderata) e del sistema vigente. Ne esce rafforzato, per ora. Una vittoria un po' esangue, ma pur sempre una vittoria". Per approfondire leggi anche: Conte se la ride con Travaglio La scelta di non combattere è un po' quella che ha compiuto anche Nicola Zingaretti. "Non gli piace recitare da protagonista. Stavolta questa attitudine ha pagato, il Pd è il primo partito in Emilia Romagna", scrive il Fatto che però dimentica dettagli piuttosto importanti. I dem hanno sì conservato la propria roccaforte storica, ma hanno perso il 10% rispetto alle regionali del 2014, mentre la Lega ha guadagnato il 12%. In più viene trascurato il fatto che Zingaretti ha mandato avanti le Sardine ed evitato così di comparire: in Calabria si è visto e sentito molto di più che in Emilia Romagna, e infatti i risultati si sono visti.

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