Il governo giallo-rosso fiocca di conflitti di interessi. Dopo il caso di Giuseppe Conte che condivideva lo studio legale con Guido Alpa, ecco che tocca a un altro avvocato. Si tratta di Alfonso Bonafede, oggi ministro della Giustizia e pure legale. Il grillino ha fatto causa al ministero della Salute del suo stesso governo - così come riportato dal Tempo - dimenticando però che il collegio di magistrati incaricati di giudicare il contenzioso possono essere sottoposti a un'azione disciplinare azionata proprio da Bonafede in persona, perché responsabile del dicastero della Giustizia. Leggi anche: Prescrizione, l'ultimatum del Pd al Movimento 5 Stelle: "Cambiare prima delle Regionali", altrimenti... Il fatto risale al lontano '96 quando i tre figli di una donna deceduta a Taranto, a seguito di una trasfusione di sangue infetto, hanno fatto causa al ministero della Salute. Tra i difensori degli eredi della vittima spunta anche Bonafede che ha accettato l'incarico prima ancora di diventare ministro. Eppure nel verbale, nonostante la presenza di un solo avvocato (diverso da Bonafede), non vi è alcun cenno alla sua rinuncia al mandato. Per ora di Bonafede appare solo la sospensione volontaria all'Ordine degli avvocati di Firenze risalente al primo giugno del 2018. Anche se, come ricorda Il Tempo, il ministro dovrebbe formalizzare la rinuncia a tutti gli incarichi difensivi assegnati dai suoi assistiti e non solo a quelli che vuole lui.
