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Pd, alla festa di sezione quattro ragazzi in come etilico

Andrea Tempestini
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Le feste organizzate nel circolo Pd di Castenaso, nel bolognese, hanno oltrepassato il limite. I ragazzini riescono, non è ancora chiaro come, a prendere il controllo dell'open bar. A quel punto, lo sballo è garantito. Il risultato è nei registri dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna: da quella località sono arrivati al pronto soccorso quattro minorenni in coma etilico, solo nel 2013. L'aggravante è che la devastazione fisica di questi giovani sarebbe avvenuta in una sede politica, affittata a privati per finalità che nulla hanno a che fare con il circolo del Pd e i suoi iscritti. Cessioni fuori norma, verrebbe da pensare, comunque moralmente discutibili, considerato che vi erano organizzate feste evidentemente fuori legge, dato che si sono somministrati alcolici ai minorenni.   La notizia è apparsa ieri sul sito Affaritaliani.it. Dopo un pomeriggio di «panico», in vista delle primarie di domenica prossima, in serata i vertici locali dei Democratici hanno fatto outing mandando una singolare smentita all'autore di quell'articolo, Antonio Amorosi. «Teniamo a precisare che», si legge online, «la sede del Pd di Castenaso è stata affittata ai genitori» dei ragazzi «per l'organizzazione di una festa per i loro figli». Quindi, i politici scaricano sulle famiglie la responsabilità del mancato controllo. «Relativamente al consumo di alcol dentro la nostra sede», riprende il segretario locale del partito, «teniamo a precisare che non abbiamo fornito nessun servizio di somministrazione di alimenti e bevande e che queste ultime sono state presumibilmente acquistate all'esterno dagli interessati». Come se non avere comprato direttamente le bottiglie di vodka li esonerasse dall'avere messo a disposizione la sede politica per lasciare che dei ragazzini bevessero tanto alcol da finire in coma.  Le primarie, però,  sono alle porte, perciò nessuno accetta di parlare con Libero e, semmai,  spiegare come siano andati realmente i fatti. n silenzio che, a questo punto, fa legittimamente credere che quei festini siano veramente degenerati all'interno della Sala Cupini. E non una volta sola. Lo scopo del comunicato di rettifica del partito si capisce verso la fine, dove si puntualizza che «l'allora segretario del Pd di Castenaso, Ruben Viti, non è stato coinvolto in nessun modo e a nessun  titolo nella vicenda e riteniamo offensivo e strumentale accostarlo a questi eventi». Una precisazione d'obbligo, considerato che tra quattro giorni Viti correrà per le primarie contro il sindaco uscente, Stefano Sermenghi. L'uno in quota Gianni Cuperlo (cioè ex bersaniano), l'altro dichiaratamente in scia a Matteo Renzi. Impossibile, anche per questioni di opportunità, o di «buon gusto», chiedere un commento a colui che ora siede al vertice del consiglio comunale, potrebbe apparire un colpo basso nei confronti dell'avversario e trasformarsi in un boomerang.  I fatti, riconfermati dalla bizzarra smentita, sono quindi che nel corso di due feste, a Capodanno scorso e il 14 settembre, durante la festa dell'Uva, prima tre minori e poi un 17enne sono finiti in ospedale. Del secondo caso, la ricostruzione è più dettagliata, perché a parte i referti medici, ci sono i risultati delle prime battute di un'inchiesta condotta dalla polizia municipale.  I vigili urbani, in modo del tutto informale, hanno sentito alcuni esponenti del Pd di Castenaso. Hanno cercato di fare luce sulle motivazioni per le quali i ragazzi avessero totale libertà di movimento in una sede politica. Le loro spiegazioni, le relazioni dei dottori dell'ospedale Sant'Orsola e altri accertamenti sono stati trasmessi alla procura per i minorenni di Bologna. Il fascicolo è già stato affidato a un magistrato. E' in mano al pm Ugo Pastore, che presumibilmente a breve convocherà i quattro ragazzini, le loro famiglie e chi - all'epoca dei festini - aveva la responsabilità della gestione della struttura. di Roberta Catania

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