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Legge di stabilità, il governo chiede la fiducia

Al voto il testo approvato dalla Commissione senza emendamenti e sub-emendamenti aggiuntivi

Nicoletta Orlandi Posti
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Sarà votata domani alla Camera e lunedì al senato la fiducia che il governo ha posto sul ddl stabilità nell'Aula della Camera depositando il maxiemendamento che recepirà le modifiche della Commissione Bilancio. Lo ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento. Dario Franceschini ha spiegato che la questione di fiducia viene posta sul testo approvato dalla Commissione senza emendamenti e sub-emendamenti aggiuntivi. Il ministro ha ricordato che, come nei casi precedenti, il testo su cui questo governo pone la fiducia "è sempre quello uscito dalla Commissione".   Rispetto alla denuncia di "presunte illegittimità" del testo licenziato dalla Commissione Bilancio, Franceschini ha definito "positivo ed equilibrato" il lavoro svolto dalla Commissione. Per il ministro, è "giusta e utile una riflessione sul fatto che la legge di stabilità che ha segnato un punto di rottura dal punto di vista normativo rispetto a leggi finanziarie via via nel corso degli anni, rischia di riavvicinarsi alla vecchia legge finanziaria nella parte di lavoro parlamentare". Secondo Franceschini, "in prospettiva un disegno di riforme costituzionali" dovrebbe affrontare anche questa materia.  La quinta volta di Letta - La decisione di chiedere la fiducia, ha spiegato poi Franceschini, è stata una scelta obbligata dal numero elevato di emendamenti  presentati (circa 1.200) e dall'atteggiamento dei gruppi, “che hanno condizionato il ritiro delle proposte alla denuncia di presunte marchette o di illegittimità degli emendamenti” approvati. “In questo quadro -osserva F- è evidente che non esistono le condizioni per modificare l'atteggiamento” del Parlamento. Il ministro ha ricordato anche che questa è la quinta volta che il governo pone la fiducia, contro le 26 volte del precedente esecutivo   nello stesso arco temporale. Inoltre nel passato “si è spesso ricorsi allo strumento del maxiemendamento correttivo o integrativo”   rispetto ai lavori della commissione. Questo governo, invece, pone la iducia sul testo uscito dalla commissione Bilancio, senza introdurre nuove norme o modificare quelle già presenti. L'attacco di Grillo - Il M5S parte all'attacco: "Enrico Letta mette la fiducia sulla manovra per salvare tutte le marchette e per tutelare le lobby. Questo governo si affida agli strumenti tipici della vecchia politica, mettendo ancora una volta la fiducia sulla legge di Stabilità. Ci sarebbe stata l'occasione per migliorare un provvedimento fondamentale per il nostro Paese, ma la maggioranza delle larghe intese ha deciso di non farlo". Comuni sul piede di guerra - L'Anci intanto protesta per i tagli previsti nella legge di stabilità. "I comuni italiani - ha sottolineato Piero Fassino - sono insoddisfatti della legge di Stabilità che sta uscendo da Parlamento. Si va verso un taglio drastico di risorse a disposizione". L'Anci si rivolge al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per rimarcare il malessere degli amministratori locali. Per il presidente dell'Anci si tratta di "una riduzione di risorse per i comuni di 1 miliardo e mezzo di euro per il 2014". "Renzi condivide le nostre preoccupazioni", ha riferito ancora Fassino che ha anche chiesto un incontro al premier Enrico Letta. I tempi - Si comincerà domani alle 10.30 con le dichiarazioni di voto sulla fiducia e poi dalle 12 con il voto di   fiducia per quel che riguarda l'approvazione della legge di stabilità  alla Camera. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. A seguire è in programma l'esame degli ordini del giorno, le dichiarazioni di voto e il voto finale sul provvedimento. Il programma dell'aula prevede poi l'esame della seconda nota di variazione della legge di stabilità, il voto e a seguire l'avvio delle votazioni sul   bilancio. Alle 12 di sabato è stato calendarizzato il voto finale sul  bilancio.

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